Una seconda opportunità di tornare a fare la vita di prima, quella precedente alla malattia e ai ricoveri, grazie al cuore, ai reni e al fegato di un donatore. Quattro persone e i loro cari hanno ricevuto in queste ore la possibilità di rinascere, di ricominciare a sperare, grazie agli organi di questo salvatore ignoto, ricoverato a Rianimazione a Campobasso e dichiarato cerebralmente morto dalla commissione che ne ha monitorato i segni vitali. Un gesto di altruismo della sua famiglia che non si è chiusa nel dolore privato della perdita di una persona amata, ma ha accettato invece di condividere questa persona amata con altri. L’espianto è stato realizzato al Cardarelli dal responsabile del blocco operatorio, il dottore Vincenzo Cuzzone e dalla sua equipe. Il chirurgo, nel ringraziare la famiglia del donatore per la sua generosità , ha ricordato che era da un tempo molto lungo che non avveniva un evento del genere nell’ospedale campobassano.
Un momento emozionante e commovente per l’equipe del dottor Cuzzone, che con molta umanità ha svolto il suo lavoro. Un tassello importante per la riorganizzazione clinica e scientifica dell’ attività del Cardarelli, ha commentato- dopo il lungo prelievo di organi- il direttore generale dell’Asrem, Giovanni Di Santo, che ha sottolineato come l’espianto in collaborazione con altri centri ospedalieri, Bari, L’Aquila e Roma, crei una sinergia preziosa per il futuro. “L‘elisuperficie che aprirà nei prossimi giorni potrà diventare un’occasione importante in questo senso, perché potrebbe consentire al Cardarelli di diventare un centro trapianti, e non solo un centro di espianti“, ha concluso Di Santo