Ha compiuto 100 anni a novembre scorso, Antonio Massimo, di Gambatesa. E’ stato appena operato, all’ospedale Cardarelli di Campobasso, per una peritonite. Un intervento non certo di poco conto, considerata anche l’età dell’uomo. La fibra di Antonio è però d’acciaio e lui, in poche ore, già arringa gli altri pazienti in camera con lui, raccontando aneddoti della sua lunga vita, rispondendo al telefonino e pianificando cosa fare una volta fuori dall’ospedale.
Solo qualche giorno fa si era sentito male ed era stato ricoverato in ospedale. Infiammazione importante, Intervento urgente, peritonite. A eseguire l’operazione l’equipe del Professor Guido Sciaudone, Primario del reparto di Chirurgia del ‘Cardarelli’, che ha trattato il caso con estrema competenza e professionalità, vista la delicatezza. Un esempio concreto di buona sanità.
Antonio Massimo, in pochi giorni, è diventato una sorta di mito al Cardarelli, anche tra le infermiere e i medici che lo visitano e per i quali ha sempre una parola gentile e divertente, un racconto, ma non ha risparmiato simpatiche bacchettate: “Mi avete salvato la vita e vi sono grato, ma ora ho fame e fatemi mangiare” ha detto, appena si è ripreso dall’operazione. Lui ne ha viste davvero tante nella sua vita. A 20 anni in guerra, unico sopravvissuto nel bombardamento dell’istituto dove era barbiere di truppa. Nel 1943 prigionieo dei tedeschi e internato in Austria. Il suo racconto anche negli speciali realizzato da viaggio in Molise. A Gambatesa, dopo il conflitto, Antonio Massimo è stato fruttivendolo e faceva la spola tra i suoi orti e Campobasso, col Fiorino, per vendere i prodotti. Ancora oggi, che ha varcato la soglia dei 100 anni, è una delle anime delle “Maitunate” e continua a costruire i sonagli che si usano a fine anno nella manifestazione clou di Gambatesa. Inoltre, è un nostro affezionato telespettatore.
Operato per una peritonite a 101 anni a l Cardarelli, recupera in due giorni e già pianifica cosa farà fuori dall’ospedale
