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sabato, Luglio 27, 2024

Chiavette magiche, dieci anni dopo cadono tutte le accuse

AperturaChiavette magiche, dieci anni dopo cadono tutte le accuse

Era l’otto dicembre di dieci anni fa. All’alba scattò un imponente blitz con l’arresto di 16 persone. La vicenda, che fu chiamata ‘Chiavette magiche’, ebbe un enorme risalto in tutta Italia: l’accusa era quella di aver messo in piedi una associazione a delinquere che clonava e ricaricava abusivamente le chiavette per utilizzare i distributori automatici di snack e bevande all’interno degli stabilimenti Fiat di Termoli e di altre regioni italiane. Una organizzazione che operava – secondo il capo di imputazione – dal Molise. Ebbene ora dopo dieci anni quella vicenda finisce completamente nel nulla. Nelle ultime ore la Cassazione ha annullato senza rinvio le sentenze con le quali la persona che era indicata come il capo della banda e un suo ex collega erano state condannate per associazione a delinquere prima a Larino e poi in Appello a Campobasso. Le altre accuse quelle di furto, ricettazione, frode informatica, erano tutte già cadute in passato.

Nell’inchiesta furono indagate circa 150 persone. Coloro che avevano le accuse più pesanti escono totalmente puliti dalla vicenda: la Cassazione infatti ha annullato le sentenze senza rinvio. Non ci sarà dunque un nuovo processo. “Siamo molto soddisfatti perché dall’inizio abbiamo sempre sostenuto che non ci fu alcuna associazione a delinquere – ha detto a Telemolise l’avvocato Michele Liguori che difendeva l’uomo accusato di essere il capo dell’organizzazione – i giudici hanno accolto in pieno quella che è sempre stata la nostra tesi”. Resta un paradosso. 12 delle persone inizialmente coinvolte scelsero di fare il rito abbreviato e furono condannate. Quelle che invece optarono per il rito ordinario oggi sono arrivate alla piena assoluzione.

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