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sabato, Luglio 27, 2024

Mancinone presenta ‘Mostri’ a Torino e lancia una proposta: “La Regione Molise partecipi al Salone del Libro”

CronacaMancinone presenta 'Mostri' a Torino e lancia una proposta: "La Regione Molise partecipi al Salone del Libro"

Due incontri a Torino per “Mostri”, il libro di Giovanni Mancinone, edito da Rubbettino, che racconta dieci storie vere, con undici vittime e che invita a riflettere sul tema della violenza di genere, un fenomeno non emergenziale ma sistemico che la cronaca ci sbatte sotto gliocchi ogni giorno. Il primo al Caffè Roberto, nella centralissima via Garibaldi, uno spazio dove la promozione culturale è di casa grazie all’attività del titolare, Roberto Tricarico, già capo di gabinetto di Ignazio Marino nel periodo in cui era sindaco di Roma. Accanto all’autore e a Tricarico anche Ivana Mulatero, brillante operatrice culturale che da decenni anima i salotti culturali piemontesi. Il secondo, il 9 maggio, alle ore 17, nello spazio riservato all’editore Rubbettino, al Padiglione OVAL, stand V66, del Salone del libro di Torino. Ad affiancare l’autore di “Mostri”, l’avvocata del telefono Rosa Maria Franca Mina, Laura Cassio, vice prefetta di Torino e presidente della Commissione Territoriale per i Rifugiati e per il Riconoscimento della Protezione Internazionale, la vice questora Valentina Costa e il giornalista Alberto Castellaro. Una buona partecipazione di pubblico ad entrambe le iniziative. Persone richiamate dall’interesse verso la problematica della violenza di genere ma anche una nutrita delegazione di donne e uomini molisani partiti da Campobasso ed Isernia. Mostri – ha evidenziato l’autore – è un libro speciale, un atto di pedagogia civile per educare al rispetto di genere quale fattore di prevenzione delle violenze sulle donne, fenomeno questo aumentato sempre più negli ultimi anni. Sono state emanate leggi e documenti che impegnano le scuole a programmare interventi educativi per la parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, per informare e sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori, ma ancora oggi, ci sono istituti scolastici, non adeguatamente impegnati ad inserire queste tematiche nella programmazione”. Mancinone ha raccontato degli incontri al Galanti, al Romita, al Pertini, al Cuoco e al Mario Pagano di Campobasso. Al Di Lalla di Casacalenda, al Boccardi di Termoli e dialogo con un gruppo di studentesse di Larino. Incontri che hanno coinvolto ragazze e ragazzi che, con l’ausilio dei docenti, hanno elaborato materiali di straordinario interesse. Poi un dato riferito al 2023, quello delle segnalazioni arrivate al numero di emergenza sulla violenza 1522 attivo 24 ore su 24: nel 2023 sono arrivate 32.430 segnalazioni. L’88,1 per cento erano di donne che denunciavano una minaccia fisica o psicologica. “Dati allarmanti – ha detto l’autore di “Mostri” che ci fanno capire che non è il tempo di abbassare la guardia”.

Infine Mancinone ha voluto fare un riferimento alla sua presenza al Salone del libro di Torino. “E’ stata una straordinaria esperienza vissuta intensamente tra gli stand distribuiti all’interno di cinque padiglioni con spazi riservati al confronto, alla didattica, alle attività seminariali. Editori ma anche istituzioni.

In bella mostra gli stand delle Regioni, tantissime Regioni, ma quello del Molise non pervenuto. E facendo una breve ricerca in rete ho constatato che la Regione Molise è stata sempre assente. Ora, le istituzioni del nostro territorio, fanno bene a partecipare al Cibus di Parma, al Vinitaly di Verona e alle altre iniziative, anche all’estero, che servono per mettere in vetrina le nostre produzioni e le bellezze ambientali del Molise ma sarebbe auspicabile che la stessa attenzione venisse riservata anche ai nostri editori ed autori, alcuni anche autorevoli, che hanno avuto un ruolo importante in questi giorni al Salone del libro di Torino. Se fossi un esponente della Regione non sottovaluterei la valorizzazione di quel cibo per la mente che si chiama cultura. E per raggiungere l’obiettivo non sarebbe errato far incontrare, editori, scrittori e librai, istituzioni e associazioni che già sono attivamente impegnate nelle realtà locali, allo scopo di dar vita ad una associazione capace di mettere insieme tutte queste esperienze”.

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