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lunedì, Aprile 29, 2024

Centrodestra, doppio colpo: vince in Abruzzo e alle provinciali di Campobasso

AperturaCentrodestra, doppio colpo: vince in Abruzzo e alle provinciali di Campobasso

L’Abruzzo elegge per la seconda volta Macro Marsilio alla guida della Regione e conferma, dopo lo stop in Sardegna, lo stato di buona salute del centrodestra. Marsilio incassa il 53,5 dei consensi e batte Luciano D’Amico, candidato del Campo largo, in questo caso allargatissimo dagli eredi di Lenin a quelli di Dossetti , al quale va il 46,5% dei voti. Due i motori che hanno spinto in orbita il razzo del centrodestra: quello di Fratelli d’Italia e quello di Forza Italia. A sottolineare l’ottima performance del partito fondato da Silvio Berlusconi e il capogruppo al Senato, Maurizio Gasparri.

Forza Italia e il berlusconismo – continua Gasparri – si confermano indispensabili per l’alleanza di centrodestra.

A condividere l’entusiasmo per la vittoria di Marsilio c’è anche il presidente della Regione Molise, Francesco Roberti. “I cittadini abruzzesi – ha detto Roberti – hanno premiato ancora una volta il centrodestra. Mi compiaccio – ha proseguito – anche per il risultato di Forza Italia, a testimonianza del grande lavoro che il segretario nazionale, Antonio Tajani, sta portando avanti”.

Dall’altro lato fallisce il campo largo che, se da una parte diventa terreno fertile per il PD che cresce sino al 20,2%, dall’altro diventa un campo santo per il M5S che dal 19,7% delle precedenti regionali crolla al 7% delle attuali.

Nelle stesse ore del successo in Abruzzo, a pochi chilometri di distanza, il centrodestra ha messo a segno un altro colpo conquistando la maggioranza al Consiglio provinciale di Campobasso. La partita per l’ente di via Roma finisce con sei eletti dal centrodestra contro i quattro del centrosinistra. La provincia di Campobasso diventa un ibrido. Al vertice della Provincia si è ormai insediato da tempo il sindaco di Larino, Pino Puchetti, per sua stessa ammissione afferente d’animo e sentimenti al centrosinistra ma eletto in via trasversale, anzi con l’avversione di una parte della nomenklatura del PD. La provincia di Campobasso diventa quindi un potenziale laboratorio dove ambientare il prossimo libro di Mary Shelly, ammesso che dopo Frankenstein ne possa scrivere un altro.

L’onda lunga del centrodestra punta adesso dritta alle prossime elezioni amministrative e, principalmente, ai comuni di Campobasso e Tremoli. Per il capoluogo le trattative sono ancora in corso per individuare la candidatura migliore che potrebbe andare a Fratelli d’Italia, mentre a Forza Italia dovrebbe andare la candidatura a primo cittadino di Termoli. In particolare, nella cittadina adriatica, alla forza del centrodestra si aggiungono i contorsionismi del centrosinistra che, in queste ore, con la defezione di Costruire Democrazia, ha fatto dell’incolpevole Joe Mileti un novello San Sebastiano.

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