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domenica, Aprile 28, 2024

Il ricordo di Felice Del Vecchio, l’autore del libro “La chiesa di Canneto”

AttualitàIl ricordo di Felice Del Vecchio, l'autore del libro "La chiesa di Canneto"

Nella Sala della Costituzione a Campobasso presentata la ristampa del capolavoro di Felice Del Vecchio: “La Chiesa di Canneto”. Ricordata anche la sua figura. Del Vecchio è scomparso qualche giorno fa a 95 anni.

 

Nel 1957 il Premio Viareggio era tra i più ambiti e prestigiosi. E in quell’anno, sostenuto dall’amico Citati e Calvino, lo vinse Felice Del Vecchio con il suo romanzo/saggio/autobiografia “La chiesa di Canneto”. un unicum folgorante nel panorama letterario nazionale, pubblicato da Einaudi, riedito negli anni 90 da Enzo Nocera e adesso ripubblicato, con postfazione acuta e precisa di Norberto Lombardi, da Cosmo Iannone.

Una settimana fa Del Vecchio ci lasciava a 95 anni e nella sala della Costituzione a Campobasso la Libreria La Scolastica, col patrocinio del comune, ha voluto ricordarlo e presentare la ristampa del suo capolavoro, appunto “La Chiesa di Canneto”.

La figlia Valentina, ha contribuito, con interventi leggeri e calibrati alla ristampa de “La chiesa di Canneto”.

Un libro dalla scrittura evocativa, dallo stile limpido, in cui Del Vecchio, nativo di Castiglione Messer Marino, ripercorre la sua infanzia a Roccavivara, dallo zio sacerdote. Le mirabili descrizioni dei luoghi, i personaggi e la profonda empatia con il mondo contadino, quasi idealizzato. La chiesa di Canneto, fisicamente e idealmente, riferimento per l’autore. Un testo che si inserisce nel solco della grande letteratura meridionalista, da Carlo levi a Scotellaro, passando per Jovine.

Fu comunista Del Vecchio, nella sezione di Campobasso negli anni 50 credeva negli ideali appresi che ha impastato con la sua letteratura. Insegnante e collaboratore, poi, nella Mondadori e in riviste culturali a Milano, dove si trasferì. Puntuali le riflessioni sull’opera dell’autore da parte di Giovanni Mascia, che tanto ha scritto su Del Vecchio e a lui legato da 40ennale amicizia. “Egli scrisse la fine di un mondo, di un suo ideale”.

Un lungo silenzio editoriale fino al 2002, quando Del Vecchio pubblicò il Nido di pietra riedito anche da Iannone. Forse il perché nelle pagine della Chiesa di Canneto, come ha spiegato Sebastiano Martelli.

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