Il servizio di emodinamica al Veneziale di Isernia continuerà a garantire le prestazioni nei limiti dei turni effettivi coperti sulla base del personale a disposizione. Nessuna chiusura, quindi. A ribadire un concetto che era già comprensibile per tabulas nella bozza di POS elaborata dalla struttura commissariale, c’ha pensato il tavolo tecnico interministeriale che oggi ha incontrato i commissari Bonamico e Di Giacomo. La struttura che al momento non può essere inserita formalmente nella rete di emergenza, non potendo garantire l’operatività per le intere 24 ore, nei turni scoperti farà riferimento al Caradarelli di Campobasso. Questa la ragione dell’accorpamento tecnico prevista nel Piano Operativo Sanitario 2023 – 2025. Detto questo, va precisato che laddove nel corso del tempo dovessero cambiare le condizioni, prima tra tutte l’aumento del personale medico, è chiaro che l’Emodinamica al Veneziale tornerà alla sua piena operatività.
Un risultato, quello raggiunto, che spegne sul nascere le polemiche divampate in questi giorni. L’argomento POS, tuttavia, resta caldo, con le opposizioni in Consiglio regionale che hanno annunciato la richiesta di un Consiglio monotematico sul tema.
Fondamentale, nel raggiungimento dell’obiettivo, è stato il lavoro di concerto e sinergia svolto dai Commissari e dal Presidente della Regione, Francesco Roberti che, in una sua nota, ha sottolineato l’impegno politico nelle sedi romane svolto in questi giorni. Sempre nella prospettiva del recupero alla piena funzionalità del servizio di Emodinamica a Isernia, Roberti ha annunciato l’avvio delle procedure concorsuali per il reclutamento di nuovi emodinamisti da assegnare proprio al nosocomio pentro.
Sempre in sede di confronto col Tavolo Tecnico interministeriale, è stata ribadita la qualifica di ospedale di area disagiata per il aracciolo di Agnone.
Una innovazione di carattere strutturale, è quella concordata per le lungodegenze e le terapie riabilitative, al momento divise tra l’ex ospedale di Venafro e quello di Larino. Da qui in avanti le due attività verranno centralizzate, con la riabilitazione (25 posti ospedalieri) che verrà totalmente assorbita dall’ex ospedale Vietri di Larino e la lungodegenza, invece, (50 posti ospedalieri) che verrà concentrata presso l’ex ospedale SS Rosario di Venafro.