Va avanti la querelle tra il Comune di Vinchiaturo e la parrocchia Santa Croce. Al centro del contendere l’ampliamento del cimitero del paese, deciso dall’amministrazione comunale ma che ha trovato il fermo no dell’ormai vescovo Bregantini che non ha autorizzato la vendita del complesso immobiliare nel quale si trova il santuario di Santa Maria delle Macchie, adiacente il cimitero comunale, individuato per la realizzazione dei lavori. Un rifiuto che per il sindaco Luigi Valente è stato un gesto compiuto per assecondare – ha detto – i capricci e le pretese personali del parroco, mettendo in pesante imbarazzo l’istituto diocesano che è proprietario dell’area in questione e in grave difficoltà il Comune che non ha più disponibilità di garantire alla cittadinanza una degna sepoltura dei propri defunti”. Parole che hanno provocato la dura replica del parroco in questione, don Peppino Cardegna “che, ha detto, per amore di verità, non può che testimoniare e ribadire l’impegno profuso da Bregantini che ha sempre tentato di guidare e consigliere le parti interessate. Il santuario di Santa Maria delle Macchie, nella sua interezza – ha spiegato il parroco – è destinato all’esercizio del culto cattolico e a una funzione pastorale, circostanza, che quindi – ha aggiunto – ne impedisce per legge una destinazione ad altro uso. Inoltre il santuario, con le sue strette pertinenze, è ritenuto di un qualche interesse dalla Soprintendenza archeologica, circostanza che perciò renderebbe necessarie le autorizzazioni dello stesso ente delle opere programmate dall’amministrazione comunale”. Per queste ragioni, a giudizio di don Peppe Cardegna appare incomprensibile e miope la volontà del Comune di andare avanti con il suo progetto senza cercare soluzioni alternative.