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sabato, Aprile 27, 2024

Piana di Venafro, tavolo permanente in Prefettura e stretta sugli opifici

AperturaPiana di Venafro, tavolo permanente in Prefettura e stretta sugli opifici

Un tavolo permanente in prefettura con cadenza trimestrale per valutare i progressi, ma anche nuovi campionamenti per individuare una volta per tutte le cause alla base dell’inquinamento nella Piana di Venafro e un’istruttoria per il rinnovo dell’autorizzazione su due opifici. Sono stati questi i temi cruciali affrontati durante la lunga riunione di stamattina tra il prefetto di Isernia Franca Tancredi con tutti i sindaci dell’area, a cui hanno partecipato tra gli altri anche la Regione Molise con l’assessore all’ambiente Andrea Di Lucente e l’ARPA. I primi atti immediatamente esecutivi riguardano la proroga dell’ordinanza di limitazione per i mezzi pesanti all’interno di Venafro, la cui scadenza era fissata a metà febbraio, e il monitoraggio straordinario con le centraline mobili.
La situazione è ancora critica sul fronte delle polveri sottili. L’Arpa rivela che nei primi dieci giorni del 2024 sono già stati rilevati ben quattro sforamenti di pm10. L’impegno istituzionale intanto è corale. Sono tante le azioni messe in campo dal Consorzio di Bonifica contro l’inquinamento del territorio in provincia di Isernia: monitoraggi con centraline ARPA, ma partiranno anche metodi alternativi di biomonitoraggio che vedranno protagoniste le api, il cui compito sarà quello di individuare i metalli pesanti presenti sulle coltivazioni.

La parte accademica con dati e studi è pronta, anche se dovranno essere prodotti ulteriori elementi di indagine: è il sindaco di Venafro Alfredo Ricci a ribadirlo con forza per individuare una volta per tutte le fonti di inquinamento sul territorio.

Dalla Regione Molise intanto assicura l’assessore Di Lucente si prosegue con il monitoraggio delle particelle raccolte: dopo un anno sarà possibile avere un quadro più preciso sul tipo di particolato presente nell’aria. I dati del registro tumori sono aggiornati al luglio del 2023: occorre uno sprint per recuperare gli ultimi quattro anni di dati.

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