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giovedì, Giugno 5, 2025

Giudice di Campobasso suicida ad Ancona, indagati marito e figlio per maltrattamenti

AttualitàGiudice di Campobasso suicida ad Ancona, indagati marito e figlio per maltrattamenti

La madre, Carmela, ha conservato tutte le chat di watshapp che aveva intrattenuto con la figlia, Francesca Ercolini, giudice e presidente della seconda sezione civile del tribunale di Ancona, trovata morta nel suo appartamento il giorno di Santo Stefano dell’anno scorso.
Nata a Campobasso, dove ha ancora parenti, Francesca Ercolini è anche cugina di Carlo Perrella. E’ stata qui lo scorso anno, ha raccontato l’ex consigliere provinciale al Corriere della Sera, per l’inaugurazione del busto di mia madre. Eravamo molto uniti e la sua morte ci ha lasciato sgomenti.
A distanza di un anno, la procura dell’Aquila, competente per fatti che riguardano magistrati che operano nelle Marche, ha chiuso le indagini contestando il reato di maltrattamenti nei confronti del marito. Ancora aperto, invece, il procedimento nei confronti del figlio di Francesca Ercolini, aperto dalla procura del tribunale dei minori.
A gettare un’ombra sinistra sul suicidio della magistrata, proprio quei video invitati alla mamma di Campobasso nei quali si vedono chiari, i segni di lividi e escoriazioni su varie parti del corpo.
Francesca Ercolini era stata trovata morta, impiccata con un foulard alla scala che conduceva al piano superiore di casa sua, ad Ancona.
Marito e figlio erano usciti appena un’ora prima. La donna aveva anche lasciato un messaggio, una specie di preghiera.
L’inchiesta era stata aperta dalla Procura di Pesaro, che però aveva subito passato il fascicolo all’Aquila. Le prime ipotesi investigative facevano riferimento a dei rapporti complicati all’interno della famiglia ma dal materiale fornito dalla madre della giudice emergerebbero violenze domestiche vere e proprie. Secondo il Resto del Carlino, la Procura dell’Aquila non si sarebbe trovata concorde su come condurre le indagini in quanto il primo pm titolare dell’inchiesta, aveva chiesto la custodia cautelare in carcere per l’uomo. A quel punto sarebbe subentrato un altro pm. Ora la svolta nelle indagini.

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