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martedì, Aprile 30, 2024

Strage di cani nella tartufaia: bonifica grazie ad un pastore belga

CronacaStrage di cani nella tartufaia: bonifica grazie ad un pastore belga

Un pastore belga, per salvare altri cani. Lo ha utilizzato il nucleo antiveleno dei carabinieri forestali di Frosolone nella tartufaia di San Pietro Avellana.
Il suo fiuto è servito ad individuare le esche che erano disseminate tra querce e faggi. Bocconi intrisi di veleno antilumache che hanno provocato la strage dei cani cercatori. Una trentina, un numero impressionante. Ma quello che è agghiacciante è la consapevolezza con la quale ha agito chi ha disseminato nel bosco i finti tartufi.
L’autore o gli autori, ha sottolineato il procuratore di Isernia Carlo Fucci, hanno agito con una crudeltà inaudita.
Sull’accaduto ha preso posizione anche il presidente della Federazione nazionale associazioni tartufai italiani.
Non è il numero dei cani che impressiona – ha dichiarato Fabio Cerretano – ma l’atrocità compiuta, un vero atto di barbarie. Come si fa, si è domandato il presidente della Fnati a creare esche con lo scopo preciso di andare ad uccidere dei cani.
I proprietari di alcuni cani sono cercatori abruzzesi e dunque il caso si allarga anche alla zona oltre confine
Quello che è accaduto, ha concluso Cerretano, è vergognoso e chi ha compiuto questo scempio deve essere rintracciato e punito.
Indagini che sono sul tavolo del procuratore di Isernia, Carlo Fucci, che proprio dai microfoni di Telemolise ha invitato chi sa qualcosa a parlare, magari anche in forma anonima.
La faida del tartufai si estende all’Abruzzo e l’inchiesta è solo all’inizio

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