18 treni e 20 autobus straordinari per l’evento “i bambini incontrano il Papa” che si è svolto a Roma, in Vaticano, nell’Aula Paolo VI. Oltre settemila piccoli, tutti con in testa un cappellino bianco, provenienti da 84 Paesi sono stati al centro dell’evento. Per l’occasione è stata pubblicata L’enciclica dei bambini libro scritto a quattro mani da padre Francesco Fortunato e Aldo Cagnoli, con la prefazione del Pontefice che ha scritto: “cari bambini, vi abbraccio e sappiate che il vostro papa e nonno farà di tutto perché possiate vivere in un mondo più nello e buono”.
Una giornata che è stata un momento speciale in cui i piccoli sono stati i protagonisti di un appuntamento dedicato esclusivamente a loro per parlare di speranza, di pace per costruire insieme un futuro migliore. Dal Molise sono partiti in 150, a bordo di tre autobus di Busitalia: uno partito da Campobasso, uno da Isernia ed un terzo da Santa Croce di Magliano. In un primo momento si era temuto che l’incontro con il Pontefice potesse saltare a causa delle sue condizioni cagionevoli di salute. Ma l’allarme è poi rientrato “Nessun problema di salute, ha spiegato il portavoce vaticano, Matteo Bruni – Papa Francesco ha un po’ di raffreddore e la stanchezza per una lunga giornata di udienze. Ma non ha voluto rinunciare all’incontro. Ed infatti il Pontefice ha regolarmente ricevuto i settemila bambini, intrattenendosi lungamente con loro. “Tanti bambini stanno soffrendo per i disastri climatici, per la guerra e la povertà, non dimentichiamoli”, ha detto loro Francesco. “C’è gente cattiva che fa del male, fa la guerra, distrugge”. Perché uccidono i bambini nella guerra? “Questa è una crudeltà, è brutto, è una ingiustizia”. Tra i bambini che hanno posto una domanda al Papa, è intervenuta anche una giovanissima italiana di origini palestinesi, che ha domandato a Bergoglio cosa accade se scoppia la terza guerra mondiale: “Se scoppia la guerra? La guerra è scoppiata già, cari, è scoppiata in tutto il mondo, non solo in Palestina. Noi stiamo vivendo una guerra brutta, e la guerra ci toglie la pace e la vita. Dobbiamo lavorare per la pace”, è stata l’esortazione del Papa.