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venerdì, Maggio 3, 2024

Calcio, Serie D, i capi di imputazione per Mosconi e De Filippis. Il Campobasso cambia corso

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Mosconi e De Filippis sollevati dai rispettivi incarichi, terremoto in casa Campobasso dopo appena cinque giornate di campionato. La società americana ha completamente azzerato le cariche tecniche. Nei fatti, la dirigenza ha valutato di dover cambiare completamente rotta per salvaguardare gli interessi sportivi del Campobasso e perseguire l’obiettivo dichiarato di vincere il torneo. Una bocciatura totale per allenatore e direttore sportivo che, tuttavia, non esenta da colpe la proprietà. Cambiare tutto dopo un mese e mezzo di gioco ha dei riscontri positivi e negativi. Positivi perché la società non ha tergiversato nel momento in cui si è accorta che la strada intrapresa non avrebbe portato all’obiettivo, ergo, meglio cambiare subito e cercare di modificare lo stato delle cose. Al contrario, determinate scelte andavano valutate con le giuste tempistiche, come la conferma di De Filippis, accolta senza entusiasmo dalla piazza rossoblu. Cambiare gestione dopo così poco tempo resta una sconfitta per tutti, anche perché da oggi la società avrà sul libro paga due figure che seguiranno le vicende sportive da casa sino al termine della stagione.

Veniamo ai capi di imputazione. Andrea Mosconi in questo breve periodo di tempo non è riuscito a dare un’impronta alla squadra. Il suo 3-5-2 è risultato un progetto tattico abbastanza ibrido, poche idee offensive, tanta sofferenza in difesa. Un rapporto non idilliaco con alcuni senior dello spogliatoio, in particolare dopo le dure dichiarazioni rilasciate nel post gara di Riano, dove il tecnico ha accusato i giocatori di scarsa personalità senza evidenziare delle palesi difficoltà tattiche. Un episodio che ha scavato un solco tra il tecnico e la squadra. Mosconi ha voluto imporre il suo modo di giocare ma con degli interpreti non adatti al credo. Inoltre ha arrogato a sé anche la preparazione atletica, delegittimando un professionista come Roberto Barrea che con garbo ha tolto il disturbo. Certo ad onor del vero, cinque gare sono davvero poche per giudicare l’operato di un mister, al contempo se è vero che il buongiorno si vede dal mattino la società ha deciso in modo condivisibile di cambiare strada.

A Pino De Filippis l’imputazione di aver allestito una squadra che non ha soddisfatto la società. Il pacchetto dei fuori quota non convince, le spese onerose per alcuni senior che non sembrano adatti alla causa, la gestione del caso Ricciardi prima individuato come faro del centrocampo poi rientrato all’Fc Matese per acquistare Maldonado, la scelta dello stesso Mosconi, infine, a più ampio raggio, il taglio netto con quello che è stato fino ad ora per intraprendere un nuovo percorso tecnico che non può avere legami con il passato recente. Queste in linea di massima le motivazioni che hanno portato al doppio esonero, l’auspicio è che il nuovo corso possa condurre i lupi verso la Lega Pro.

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