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giovedì, Maggio 2, 2024

Sessanta anni fa la tragedia del Vajont, il molisano Sedati fu commissario del Governo

CronacaSessanta anni fa la tragedia del Vajont, il molisano Sedati fu commissario del Governo

Alle 22:39 del 9 ottobre 1963 un’enorme frana si staccò dal monte Toc e, precipitando nel bacino sottostante, creò un’immensa onda d’acqua che scavalcò la diga e si riversò su Longarone. Per la storia, è la tragedia del Vajont, un’immane sciagura che provocò 1.910 vittime e distruzione. A quel tragico evento è legato un pezzo del Molise. Nelle ore successive al disastro fu infatti nominato Alto Commissario governativo il parlamentare molisano della Dc Giacomo Sedati (Lanciano 1921-Roma 1984), Ministro dell’Agricoltura nei governi Leone e Rumor, più volte Sottosegretario, presidente di Commissioni parlamentari e, nel 1946, primo sindaco di Riccia. Nel racconto all’Ansa, in occasione del 50/o anniversario della tragedia, il compianto Marcello Palmieri, ex prefetto a Cosenza, Campobasso, Ancona e Modena e, all’epoca dei fatti, Capo della segreteria dell’Alto Commissario governativo per il Vajont ripercorse quei drammatici momenti e le fasi successive. “Arrivai quattro giorni dopo il disastro e mi resi conto che il problema immediato era quello del recupero delle salme. Furono sistemate tutte nel cimitero di Fortogna a pochi chilometri da Longarone. La scena che si presentò ai nostri occhi fu di una tristezza infinita. Giacomo Sedati ogni settimana era a Belluno. Una mattina mi trovavo nella sua stanza quando arrivò una telefonata”. Era il presidente del Consiglio dei ministri Giovanni Leone. “Ci sono migliaia di morti, tutti i soldi che vuoi te li do'”. Sedati, ricordò Palmieri, rispose: “Io non amministro una lira, i soldi li devono amministrare i rappresentanti delle comunità colpite dalla tragedia”. Fu nominata una Commissione, presieduta da Sedati e composta dai prefetti di Belluno e Udine, dai due presidenti delle Amministrazioni provinciali e dai delegati dei Comuni disastrati. Nella prima riunione Sedati fu chiaro e diretto: “Il Governo ha messo a mia disposizione, e io metto a disposizione della Commissione, diversi miliardi da destinare alle famiglie sinistrate. Dettò i criteri per l’elargizione dei fondi, ma lui non amministrò una sola lira”. Dopo soli sette mesi Sedati si dimise in quanto ritenne esaurita la sua funzione straordinaria. “Un altro uomo politico – le parole di Palmieri – sarebbe rimasto per la ricostruzione fino ai giorni d’oggi”.

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