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lunedì, Aprile 29, 2024

Centrale Enel, l’Abate di Montecassino scrive a Mattarella: “Tutelare i tesori del territorio”

CronacaCentrale Enel, l'Abate di Montecassino scrive a Mattarella: "Tutelare i tesori del territorio"

Facendo propri i contenuti dell’enciclica di Papa Francesco, Laudato sì, l’Abate e Ordinario di Montecassino e San Vincenzo al Volturno, Dom Antonio Luca Fallica, con una lettera, si appella al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la vicenda della centrale che Enel vorrebbe realizzare nell’area delle Mainarde, tra Abruzzo e Molise. “I tesori di un territorio – scrive – sono ricchezza di tutti, sono immediata testimonianza della infinita munificenza di Dio e segno della sua benevolenza misericordiosa. Tutti i suoi figli sono chiamati a godere del privilegio di abitare la Terra, rispettandola come casa comune”.  L’area nella quale l’Enel vorrebbe si propone di realizzare la centrale idroelettrica è nel territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, territorio nel quale ricade anche l’antica Abbazia di San Vincenzo al Volturno, diocesi del Monastero cassinese e, con quest’ultimo, candidata ad essere inserita dall’Unesco nel “patrimonio dell’Umanità”.

“L’Enel – afferma Giancarlo Pozzo, delegato dell’Abate di Montecassino per l’Abbazia di San Vincenzo al Volturno, rendendo nota la lettera inviata a Mattarella – sarebbe pronta a snaturare e deturpare l’area, realizzando due enormi caverne nella ‘pancia’ di una montagna, chilometri di gallerie e di strade, profondi pozzi piezometrici, vari cantieri e discariche per impressionanti cubature; ciò, anche cementificando vaste aree boschive e convertendo due preziosissimi e vitali laghi – quelli di Alfedena e Castel San Vincenzo ad esanimi bacini di pompaggio”. Pozzo sottolinea poi come il territorio in questione sia di “inestimabile valore ambientalistico” come i piani strategici “per l’auspicata autonomia energetica e per la sacrosanta transizione ecologica, debbano essere mirati a risanare il degrado e non, come in questo caso, a degradare certificati modelli di integrità”.  Questo è il senso della richiesta di attenzione rivolta al Capo dello Stato dall’Abate di Montecassino che, a conclusione dell’appello, afferma che “l’imponenza del quasi miliardario giro di danaro in gioco non deve far tacere o addomesticare le coscienze”.

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