Riceviamo e pubblichiamo la lunga nota della dottoressa Maria Colavita, originaria di Isernia, accusata di assenteismo dal lavoro medico da 15 anni. Si difende da ogni accusa
“Le notizie pubblicate in questi giorni sul mio conto sono del tutto errate ed ingiustamente capziose.
Mi addolora constatare come i mezzi di informazione siano riusciti a creare un caso giornalistico alterando la realtà ed ingigantendo semplici contrattempi dei quali sto fornendo ampia spiegazione alle Autorità Competenti.
Intendo precisare, contrariamente alle notizie, che non mi è stato comunicato alcun avviso di garanzia per il reato di interruzione di pubblico servizio.
Peraltro sono stata tacciata di esser stata assenteista, presso quali altri sedi o strutture non è dato comprendere, da 15 anni e questo è del tutto falso.
Ho sempre in ogni luogo regolarmente prestato la mia attività professionale con dedizione e competenza.
Mi rammarica inoltre vedere che i mezzi di informazione ancora stiano speculando su un episodio di ben 15 anni fa, per intenderci sull’episodio di cui si occupò Striscia la Notizia nell’anno 2008, Il Signor Laudadio per l’esattezza, faccenda ormai conclusa ed archiviata
Ormai quell’unico ed antico episodio che mi ha riguardato è da intendersi estinto .
Il diritto di informazione, di quanti ancora insistono a rivangare quell’antico ed unico episodio, è stato abusato poiché la notizia non è più attuale, né pertinente e lede, irrimediabilmente, il mio diritto all’oblio, riconosciuto dalla legge, per il quale ciascuno di noi può’ pretendere che siano dimenticati – o quanto meno non più propalati – fatti antichi per i quali, peraltro, sussiste la cessazione di ogni effetto e conseguenza penale.
Mi riservo ovviamente di proporre querela ai danni di quanti abbiano odiosamente ed illegittimamente insistito nel riesumare quell’episodio e di quanti abbiano scritto falsità sul mio conto nonché ai danni di quanti stiano attizzando il fuoco.
Tutto ciò a tutela del mio onore e decoro personale e professionale.
Per rimanere ai fatti di questo mese, ripeto sono pronta a continuare a dare le semplici spiegazioni circa gli avvenimenti alle Autorità Competenti.
Voglio qui solo anticipare che la mia non presenza in ambulatorio e’ stata ben giustificata a chi di dovere e per la qual cosa avevo comunque nominato un sostituto ricavato dalla lista che gentilmente la USSL mi aveva fornito e che ringrazierò’ sempre per la disponibilità’ e comprensione. Un altro punto e’ stato un disguido tecnico in ordine alla esecuzione del contratto che avevo stipulato e che sono riuscita a risolvere soltanto mercoledì 13 settembre qualche ora dopo l’orario concordato per iniziare l’ambulatorio .
Tengo a precisare che non mi e’ stato consegnato alcun avviso dì garanzia dai carabinieri .
Tutto cio’ non mi consente di svolgere il mio ruolo di medico di base o meglio condotto, concentrandomi sul problema dl paziente, ascoltandolo con attenzione , come il medico condotto di un tempo , memore dell’esempio avuto da mia mamma sin da quando ero bambina che ha svolto nel piccolo paese appunto del Molise che si chiama Miranda .
La chiave per il lavoro che svolgo e’ la competenza, in primis, dettata dallo studio e dalla conoscenza del mestiere.
In secundis, credo che ci sia l’immedesimazione o empatia.
Entrare in empatia con le problematiche del paziente significa trovare il giusto consiglio e la corretta soluzione al problema che ha spinto la persona a chiedere il nostro aiuto.
Dalla mia esperienza , posso dire che e’ fondamentale capire qual’è’ l’esigenza della persona che si ha di fronte, fare molte domande, andare in profondità’.
Mai trattare una stessa patologia con gli stessi rimedi su diverse persone e con superficialità?
Voglio precisare che, appena nominata, sono stata più volte visitata” presso il mio ambulatorio dal sindaco del comune dì Tregnago il quale ha in ogni modo cercato lo scontro con me. Mi ha messo ripetutamente in cattiva luce ed offesa con gli assistiti, sollecitandoli a segnalare mie inesistenti mancanze. Basta leggere cosa scrive sul gruppo Facebook dì Tregnago.
La necessaria tranquillità per poter svolgere le mie funzioni e’ venuta meno sicche’ ho dovuto dare le dimissioni con effetto immediate. Sono stata oggetto dì un attacco personale mediatico ingiusto ed insostenibile del quale me ne lamenterò nelle sedi opportune”.
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