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domenica, Aprile 28, 2024

Povertà energetica, il Molise tra le regioni in cui le famiglie sono maggiormente in difficoltà

AperturaPovertà energetica, il Molise tra le regioni in cui le famiglie sono maggiormente in difficoltà

Il Molise è tra le prime regioni italiane in povertà energetica. Lo rivela l’Ufficio studi della CGIA di Mestre che ha elaborato i dati ripresi dal Rapporto OIPE 20231. In Italia sono 5 milioni le persone che nel 2021 vivevano in abitazioni poco salubri, scarsamente riscaldate d’inverno, poco raffrescate d’estate. A livello regionale la situazione più critica si registra in Calabria, dove il 16,7 per cento delle famiglie, pari a 304.675 persone, si trova in condizioni di Povertà energetica. Seguono la Puglia, con il 16,4 per cento, il Molise, con 20.887 famiglie in difficoltà, pari al 16%, la Basilicata, che si attesta al 15 per cento e la Sicilia con 14,6 per cento. Le regioni meno interessate da questo fenomeno sono la Lombardia, la Liguria e, in particolar modo, le Marche. Il dato medio nazionale è pari all’8,5 per cento ed è in crescita dello 0,5 per cento rispetto al 2020.
Nel biennio 2022-2023 i governi Draghi e Meloni hanno introdotto alcune misure di contenimento della spesa per le bollette di luce e gas per famiglie e imprese di oltre 91 miliardi di euro. L’esecutivo in carica ha annunciato che i provvedimenti ancora in vigore e destinati a decadere il prossimo 30 settembre saranno prorogati. Si tratta dell’ Iva ridotta al 5 per cento sulle somministrazioni di gas metano per usi civili e industriali (l’aliquota ordinaria è al 10 per cento). L’azzeramento degli oneri di sistema sulle bollette del gas, mentre quelli sulle bollette dell’energia elettrica sono stati reintrodotti dal 1° aprile, il potenziamento dei bonus luce e gas per le famiglie in condizioni di disagio economico e fisico: l’assegno ordinario. Continuerà ad essere affiancato da un bonus straordinario che aumenterà l’importo dello sconto. E’ invece, scaduta lo scorso mese di giugno la misura che prevedeva crediti d’imposta al 40 e al 45 per cento per le aziende che avevano registrato incrementi di prezzo in bolletta superiori al 30 per cento rispetto al 2019.

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