È buio a Palata, il sole non c’è. È triste il cielo, piange, così come i cuori della famiglia, degli amici, dei conoscenti di Gianluca De Santis, l’operaio di 44 anni morto sul lavoro, insieme a due colleghi, nell’esplosione della fabbrica di Casalbordino.
In paese è lutto cittadino. Tanta commozione a Palata per l’ultimo saluto. La chiesa non è riuscita a contenere tutta la gente. Nei primi banchi il sindaco Maria Di Lene. Seduto vicino a lei il collega di Casalbordino.
“Non ci sono ragioni dinanzi alla morte ma soprattutto non ci sono ragioni dinanzi a questa morte”. Parole come macigni, del vescovo Giafranco De Luca durante l’omelia. La messa concelebrata da Padre Giovanni Murazzo e don Franco Pezzotta.
E poi la vicinanza ai genitori di Gianluca, alla moglie Deborah, ai loro bimbi. “Preghiamo- ha detto il vescovo – e facciamo che questa preghiera sia la più intensa alla quale partecipiamo. Con il cuore».
E poi la forza della fede. “La morte – ha detto ancora De Luca – non è l’ultima parola della nostra vita ma è la porta che immette nel compimento e nella pienezza della nostra esistenza. La morte non è per sempre. Se Cristo è risorto anche noi risorgeremo. Il Signore ci accompagni con la preghiera a sostenere la famiglia del nostro Gianluca”. Un ragazzo d’oro, una persona per bene. Un uomo amorevole. Non si è mai risparmiato nelle fatiche quotidiane. Un grande lavoratore.

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