Centinaia di persone, un mare di persone per l’addio a Giuseppe Fragolini. Così tante che la chiesa di San Giovanni Battista, a Campobasso, non è riuscita a contenere.
Gli occhi di tutti gonfi e il cuore pieno di dolore al passaggio della bara, portata sulle spalle dagli amici di sempre. L’applauso scrosciante. Le moto schierate. Quelle moto che Giuseppe amava e su una di esse, la sua, ha perso la vita nell’incidente di domenica scorsa poco distante dalla Basilica di Castelpetroso, nello scontro con un Suv.
Aveva solo 26 anni e tutta una vita davanti, un lavoro avviato con il papà Mario. Gli striscioni sul sagrato della Chiesa, quei palloncini bianchi e blu liberati nel cielo alla fine dei funerali e l’abbraccio, caloroso, forte con il quale i tantissimi presenti hanno voluto stringere la mamma di Giuseppe, il padre, la sorella e la fidanzata, sopraffatti da un dolore troppo grande. Buono, disponibile, amante della vita, tutti lo ricordano così, anche il parroco nell’omelia. Quel ragazzo biondo dagli occhi chiari con la passione per i motori. “Mi mancherai, mi mancherai tantissimo” ha detto, la voce rotta dalle lacrime, la sorella, per la quale Giuseppe era un punto di forza.
”Ora mi guiderai, amore – ha detto invece la fidanzata, Jessica, nel suo straziante messaggio – eri la mia metà, avevamo dei sogni insieme, ci dovevamo sposare. A giorni saremmo dovuti andare a Parigi e io ti avevo fatto un regalo che tu non scarterai mai. Se avessi saputo come sarebbe finita, sabato non ti avrei mai lasciato, ma ti avrei tenuta stretta stretta a me. Ti amerò per sempre, amore mio”.
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