I lanci effettuati dall’elicottero della Protezione civile hanno impedito che le fiamme raggiungessero il bosco, nella zona di Cercemaggiore.
L’incendio che si è sviluppato nella notte a Mirabello ha comunque mandato in fumo una decina di ettari di coltivazioni, oltre che una parte del bosco di Monteverde che sovrasta il paese.
Le squadre dei vigili del fuoco di Campobasso hanno lavorato fino a tardi per avere ragione del fuoco che si è propagato rapidamente sia per le sterpaglie secche sul terreno che a causa del vento.
Ora si lavora per capire le cause che hanno provocato l’incendio, il sospetto che si tratti di un’azione dolosa è al vaglio dei carabinieri.
Ma come nei giorni del gran caldo, tornato anche sulla nostra regione, il fronte incendi è stato ampio.
A San Martino in Pensilis, le fiamme hanno lambito i giardini di alcune case, come era accaduto la scorsa settimana, quando si era reso necessario l’intervento di un Canadair che aveva fatto la spola con il lago di Guardialfiera per caricare e scaricare acqua.
Ed è ciò che è accaduto a Tavenna, dove il Canadair è stato decisivo per spegnere un incendio che ha compromesso una porzione di macchia mediterranea.
L’allerta resta alta che per le prossime ore, con le temperature previste al di sopra dei 30 gradi, fino a 33 nelle ore più calde.
Ma al di là delle condizioni climatiche, in questi casi favorite dalle alte temperature e dal vento, dietro la gran parte degli incendi c’è la mano dell’uomo.
Per l’incendio che ha gettato nel panico Venafro e incenerito gli ulivi del Parco le indagini sono a un punto di svolta e a breve la Procura di Isernia convocherà il 50enne indagato.
Incendi, è ancora emegenza: roghi a Mirabello e Tavenna
