Iniziativa lodevole quella assunta dal Partito Democratico che, per mano della consigliera regionale, Alessandra Salvatore, ha presentato in regione una proposta di legge che intende incrementare il Fondo sanitario nazionale, portandolo dall’attuale 6,9% del PIL al 7,5. Un incremento dello 0,21%, quindi, destinato a dare attuazione in misura adeguata alle reali esigenze di un sistema che trova la sua garanzia e il suo presidio nell’art. 32 della Costituzione. L’iniziativa si inserisce nel quadro di una presa di posizione nazionale del PD che in ogni regione sta presentando proposte di legge analoghe destinate al parlamento nazionale. Modello di riferimento, la legge varata dall’Emilia Romagna.
L’iniziativa del PD, tuttavia, seppur lodevole rischi di restare sulla carta poiché in Molise deve fare i conti con la realtà , quella di un sistema sanitario pubblico la cui ristrutturazione dovrà partire dalle fondamenta. Va ricordato che, in regime di commissariamento, la capacità di intervento in materia del Consiglio regionale e della stessa Azienda Sanitaria è pressoché nulla. Pertanto, pur nella correttezza formale dell’iniziativa sul piano della potestà legislativa, sul piano sostanziale le ricadute in Molise potrebbero essere insignificanti. Una legge, insomma, che vale per lo Stato ma che potrà fare ben poco per la Regione.
