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domenica, Aprile 28, 2024

Ipotesi dimissioni degli assessori dalla carica di consiglieri regionali, la riflessione dell’ex senatore Alfredo D’Ambrosio

EvidenzaIpotesi dimissioni degli assessori dalla carica di consiglieri regionali, la riflessione dell'ex senatore Alfredo D'Ambrosio

Egregio direttore,
ho ascoltato con attenzione le notizie politiche che in queste giornate agostane, di solito prive di succulente informazioni, aprono invece ad un dibattito tra amici e conoscenti nelle città molisane e sulle spiagge. Mi riferisco in particolare alle ipotetiche dimissioni degli eletti in Consiglio regionale che ricoprono il ruolo di assessori.
Non La annoierò con i soliti discorsi sull’inopportunità per evitare sprechi di denaro pubblico perché ritengo che le indennità degli eletti rappresentino uno strumento di democrazia intesa nel senso etimologico e che si basava sulla possibilità che tutti devono essere messi nella condizione di fare politica, anche gli appartenenti ai ceti meno abbienti che possono esercitare il loro mandato politico attraverso la percezione di una indennità equa e congrua. Detto questo, trovo infelice l’idea – oggi – che gli eletti, una volta divenuti assessori, debbano dimettersi dal ruolo che il popolo molisano ha loro designato con le ultime elezioni del 25 e 26 giugno scorso. In fondo esisteva una legge elettorale che prevedeva la surroga e i così detti consiglieri supplenti. Eppure la maggior parte dei consiglieri regionali che hanno concluso la XII legislatura ed oggi compongono la XIII, hanno modificato tale norma, anche in maniera pasticciata se la memoria non mi inganna, con un solo voto contrario. Salvo fare oggi il mea culpa perché, a loro dire, l’assemblea con 20 consiglieri, quattro dei quali assessori e quindi incompatibili con le commissioni consiliari, non riesce ad adempiere al proprio lavoro. Un disagio giustamente rilevato. Peccato che dal 2020 – anno della modifica della legge elettorale – al 2023 – anno delle elezioni – proprio quegli esponenti della vecchia legislatura che oggi sono stati rieletti avrebbero potuto ben procedere al ritorno della surroga. Ritengo che oggi giorno gli eletti, a partire dall’incolpevole presidente della Giunta Francesco Roberti che nulla ha avuto a che fare con le modifiche legislative appena descritte, debbano concentrarsi su temi più gravosi e preoccupanti rispetto alle mire di chi è rimasto fuori dall’assemblea. Vorrei ricordare che per la prima volta nella storia la Corte Costituzionale ha bocciato un rendiconto senza del quale non si può procedere all’elaborazione di un bilancio di previsione per l’anno in corso che ormai di previsione non ha nulla, visto il periodo. Non per nulla l’atto in questione è il documento contabile che espone in maniera sistematica il reperimento e l’impiego delle risorse pubbliche, come definiti dalle norme vigenti, rappresentando perciò il principale riferimento per l’allocazione, la gestione e il monitoraggio di entrate e spese della Regione. L’assenza di questo documento ha gravissime ripercussioni sulla vita quotidiana di imprenditori e cittadini, stretti nella morsa di un “caro vita” sempre più allarmante, con una assenza di lavoro dilagante e con il totale immobilismo della Regione Molise a causa di scelte e decisioni scellerate – del vecchio governo ma anche del passato consiglio regionale – che ci hanno condotto a questo. Ecco, da cittadino e da ex addetto ai lavori, mi aspetto dall’attuale assessore al Bilancio e al Lavoro una full immersion nella soluzione di questi problemi, come sono certo starà facendo per farsi trovare pronto alla ripresa dei lavori, piuttosto che una deviazione dell’attenzione su chi entra e chi esce dal Consiglio regionale. Trovo politicamente sconveniente il dibattito perché oggi i molisani si aspettano da questo governo regionale confronti serrati su problematiche ben più consistenti rispetto alla volontà di accontentare ipotetici portatori di voti – rimasti fuori dall’assemblea legislativa locale – magari in vista di qualche competizione elettorale di prossimo interesse. Un dibattito che non può riguardare tutti i partiti dell’intera coalizione. Se qualcuno ha preso accordi pre elettorali nella propria lista di appartenenza, allora è giusto che il problema lo si risolva all’interno senza tirare per la giacchetta il presidente Roberti coinvolgendolo in questioni interne. Conoscendo l’attenzione che La contraddistingue verso la nascita e l’esito dei dibattiti che sorgono grazie alle notizie da Voi divulgate, sono certo che troverà spazio per far emergere questa opinione largamente diffusa tra la popolazione e di cui mi faccio portavoce.
La ringrazio intanto per l’attenzione e per dar modo ai molisani di poter essere parte integrante della discussione politica ahimè diventata negli ultimi anni una cosa rara. Sen. Alfredo D’Ambrosio

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