Stando ai rilievi ufficiali, mai in passato i termometri avevano segnato in Molise quella temperatura.
La zona del record, 42,4 gradi centigradi, è quella di Ururi, anche se i termometri casalinghi, piuttosto che quelli in dotazione sulle auto, segnano da tempo numeri anche più elevati.
Quello di ieri, però, è il picco mai toccato nei dati ufficiali nella nostra regione.
Il caldo africano, dunque, continua a mordere il Molise e da giorni l’afa non accenna ad allentare la stretta che dura ormai da più di una settimana.
Ancora bollino rosso a Campobasso e nelle aree interne circostanti, dove sebbene le temperature siano più elevate, il basso tasso di umidità rende il caldo addirittura più sopportabile che sulla costa.
A Termoli il Libeccio peggiora la situazione. Nel pomeriggio si toccano punte di 40 gradi. Il gran caldo sta creando problemi alle persone più fragili. Ai Pronto soccorso del Cardarelli di Campobasso, del San Timoteo di Termoli e del Veneziale a Isernia si sono rivolti anziani in crisi dovute a disidratazione.
Le elevate temperature stanno creando problemi anche alle attività commerciali. Nei bar, esercizi pubblici, piccoli negozi del centro, le vendite sono notevolmente ridotte. “Durante la giornata, soprattutto nelle ore di punta, le più calde ma anche nel pomeriggio, fino alle 19 circa, non c’è nessuno in giro a causa del caldo eccessivo – fanno notare alcuni commercianti del centro di Termoli -. Si preferisce restare chiusi in casa piuttosto che uscire.
Sulla costa il mare e la spiaggia restano la soluzione alla canicola. Stando ai meteorologi, quella di oggi dovrebbe essere l’ultima giornata del gran caldo. Ma la tregua è destinata a durare poco. Almeno al centro sud, dopo il passaggio di Caronte, si profila un nuovo periodo da passare con la bottiglia d’acqua fredda in una mano e il ventaglio nell’altra.
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