di Paolo Frascatore
Alcune riflessioni sul titolo di questo articolo si sono immediatamente acclarate nella mente leggendo le profonde riflessioni dell’amico Gabriele Papini su “Il Domani d’Italia” del 18 luglio scorso.
L’articolo (dal titolo “Riflessioni sul cattolicesimo democratico nel tempo delle novità per il centro”) merita attenzione non soltanto dal punto di visto religioso, ma anche politico in questa fase di positivo tormento per una posizione politica di centro che riparte su iniziativa dell’ex Ministro e parlamentare, Beppe Fioroni.
Motivo, quest’ultimo, di ulteriori riflessioni in questo tempo di oscurantismo politico dal punto di vista ideale, programmatico ed organizzativo.

Sul piano religioso, Gabriele Papini riflette sul fatto che “…appare inevitabile il declino della presa dottrinale della liturgia cattolica nella vita quotidiana di molti credenti: escludendo i matrimoni, la partecipazione ecclesiale si concentra soprattutto sui momenti estremi della vita, la nascita e la morte. Battesimi e funerali.”
Una triste, ma veritiera realtà quella descritta dal Papini, ma che ha precise cause e spesso colpe non riconosciute degli attori in campo.
Si dirà che tutto oggi è in funzione delle nuove tecnologie che impongono ritmi di vita sempre più rapidi, per cui sembra quasi che la giornata di 24 ore non basti a portare avanti impegni e momenti personali di riflessione sul senso della vita. Tutto si calcola in base al denaro ed al tempo impiegato.
Non esistono altri sistemi paradigmatici di riferimento, anche la stessa vita umana ormai corrisponde sempre più ad una sorta di merce: ha valore solo ed esclusivamente la ricchezza prodotta. Tutto il resto, le amicizie, i sentimenti, la stessa vita coniugale e con essa la famiglia, conta se riferito al denaro posseduto.
Una mentalità, quest’ultima, che si è venuta pian piano affermando con lo sviluppo scellerato del capitalismo senza regole, senza valori etici di riferimento, senza quel senso umano e cristiano che ritiene la vita essere al servizio degli altri e che, come tale, va salvaguardata da pericoli utilitaristici, economicistici, di riduzione dello stesso creato a motivo di arricchimento personale e familiare.
Basta fermarsi un attimo e riflettere sugli insegnamenti di papa Francesco per comprendere come oggi occorra una sorta anche di rivoluzione religiosa, perché la fede non può riguardare soltanto i momenti della vita e della morte, come se si celebrassero due rituali: uno di festa e l’altro di lutto.
Non è così, si viene a questo mondo con uno specifico compito da portare avanti con rigore quotidiano: quello di spendersi per gli altri (senza chiedere nulla in cambio); dall’altro lato, la fine dell’esistenza terrena (anche quando comprende la giovane età) non è altro che un nuovo inizio, ossia una nuova vita in una dimensione diversa, più alta e libera da barriere materiali che spesso ostacolano l’azione umana verso la realizzazione del bene pieno e compiuto di tutti.
PAOLO FRASCATORE
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