5.5 C
Campobasso
venerdì, Dicembre 26, 2025

Consiglieri surrogati, la Cassazione accoglie il ricorso di Paola Matteo

AttualitàConsiglieri surrogati, la Cassazione accoglie il ricorso di Paola Matteo

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’ex consigliera regionale Paola Matteo, prima dei non eletti nella lista Orgoglio Molise nel 2018, che, dopo essere entrata in consiglio regionale per la nomina ad assessore di Vincenzo Cotugno, il 21 aprile 2020, con la cancellazione del meccanismo della surroga degli assessori era stata estromessa dal consiglio. La suprema corte ha ribaltato i precedenti due giudizi accogliendo il ricorso curato dagli avvocati Pino Ruta, Margherita Zezza e Massimo Romano, accertando il diritto dell’allora consigliera a ricoprire la carica a far data dalla nomina di Cotugno e fino alla permanenza di questi in Giunta. “La sua estromissione dalla carica istituzionale – hanno evidenziato i tre legali – è stata ritenuta, dunque, illegittima, con ogni conseguenza, a questo punto, da azionare sul piano risarcitorio”. La Corte di Cassazione aveva già reintegrato Antonio Tedeschi e Filoteo Di Sandro. Orientamento poi seguito dalla Corte d’Appello anche per Massimiliano Scarabeo.
Ad oggi nessuno dei consiglieri in questione siede in Consiglio regionale. Questo il commento che Paola Matteo ha pubblicato sul suo profilo Facebook: “La Corte Suprema di Cassazione, ribaltando i verdetti dei primi due gradi di giudizio, ha accertato il mio diritto a ricoprire la carica di consigliere regionale durante la XII legislatura. Seppur nulla e nessuno mi potrà restituire il tempo perso e il danno subito, sono comunque soddisfatta di aver combattuto una lunga ed estenuante battaglia volta all’affermazione di un principio sacrosanto: le regole del gioco non si cambiano a gara in corso. Dovevo combattere per i miei figli, i miei alunni e, soprattutto, per i cittadini, che avevano visto leso il loro diritto di essere rappresentati da chi avevano scelto in cabina elettorale.
Non si cambiano le regole del gioco durante una partita: è illegittimo. Ed è stato accertato. Su questo almeno dovremmo tutti convenire. Vi fidereste, infatti, di un arbitro che, a partita in corso, decidesse di cambiare le regole del gioco?
In una regione seria, questo non dovrebbe certo accadere. Per tale motivo, insieme ai colleghi Tedeschi, Scarabeo e Di Sandro, sempre al mio fianco, e ai miei avvocati Zezza, Ruta e Romano, che ringrazio per la loro professionalità, non ci siamo mai arresi. È stata una battaglia di principio. Da mamma e da insegnante, avevo il dovere di dare il mio contributo e, soprattutto, di dare un esempio educativo corretto e di combattere per i valori in cui credo.
I giovani non hanno bisogno di sermoni ma di esempi di onestà e piccoli grandi gesti di coraggio, perché come diceva Ernest Hemingway “il mondo è un bel posto e vale la pena combattere per esso”.”

Ultime Notizie