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domenica, Aprile 28, 2024

Bilancio regionale, pressing di Roberti su Roma: occorre un intervento straordinario

AperturaBilancio regionale, pressing di Roberti su Roma: occorre un intervento straordinario

Tutte le strade portano a Roma. Francesco Roberti, fresco Presidente di Regione, sembra aver preso alla lettera l’antico proverbio legato al sistema viario consolare romano. Se tutte le strade a quel tempo partivano da Roma, è altrettanto chiaro che prese al contrario a Roma riportavano. E così, fin dalla sua proclamazione, Roberti ha imboccato una ideale strada consolare che porta da Campobasso a alla Capitale e, segnatamente, ai palazzi governativi. Oggetto delle sue trasferte e delle sue preoccupazioni il bilancio regionale, convitato di pietra che come tutte le presenze invisibili e mute genera inquietudine e apprensione. Se nessuno lo nomina il bilancio, lui, Roberti, ha invece preso di petto la questione e confermando l’approccio operativo che lo contraddistingue ha deciso di confrontarsi immediatamente con quella che, insieme alla Sanità, risulta essere la questione più spinosa del quadro politico.

I numeri, quelli disponibili, sono da capogiro. Il disavanzo generale della Regione viaggia oltre i 550 milioni euro, di questi circa 140 sono la quota che fa sballare i conti, prodotta da una ricognizione generale operata dall’ex governatore Toma che ha portato in superficie questo extra deficit generato da debiti fuori bilancio e residui attivi provenienti in larga parte da amministrazioni passate e che erano rimasti come la classica polvere nascosta sotto al tappeto. Adesso il tappeto è volato via senza alcun genio sulla lampada che vi veleggi sopra ed è rimasto l’incolpevole Roberti con un cartello in mano e la scritta “Bilancio” che batte legittimamente i pugni a Roma per trovare una soluzione. Al momento esiste solo un provvedimento del Governo Meloni pronto a dilazionare in dieci anni la somma relativa ai debiti extra. Questo, per Roberti, vorrebbe dire partire da subito con una zavorra di 13 milioni all’anno dentro la pancia del bilancio regionale. Un fardello che rischia di far deragliare tutta la macchina amministrativa. Da qui la necessità di pensare a soluzioni straordinarie tutte da costruire. Nemmeno una dilazione più lunga, 20 anni ad esempio, che comunque non risolverebbe il problema. La strada maestra resterebbe quindi una sola, quella di un intervento straordinario del Governo che possa trovare i quattrini necessari a tappare il buco. A suo tempo senza successo, Toma provò col Ministro Fitto la strada del Fondo di Coesione.

Vedremo nei prossimi giorni quale soluzione riuscirà a costruire Roberti col Governo. Intanto sul fronte più strettamente politico, la composizione della Giunta potrebbe anche arrivare prima della elezione del prossimo Presidente del Consiglio regionale. In tal senso Roberti, gli eletti e le forze politiche sono al lavoro. Negli intenti del Presidente rimane l’obbiettivo di un esecutivo regionale aperto al rinnovamento. Anche da qui, da una Giunta operativa, passa la soluzione al tema bilancio.

 

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