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lunedì, Aprile 29, 2024

Gradimento dei sindaci dei capoluoghi di provincia: Gravina sprofonda, Castrataro a metà classifica

AperturaGradimento dei sindaci dei capoluoghi di provincia: Gravina sprofonda, Castrataro a metà classifica

Perdono consensi i sindaci delle due città capoluogo di provincia del Molise, Roberto Gravina, primo cittadino di Campobasso e Piero Castrataro di Isernia. Il dato emerge dall’edizione 2023 di Governance Poll, realizzato da Noto sondaggi per conto de Il Sole 24 ore, ogni dodici mesi. Ad ottenere il risultato peggiore, tra i due sindaci molisani è Roberto Gravina che in occasione della sua elezione, nel 2019, aveva ottenuto, al secondo turno, il 69,1% e che ora è precipitato alla 80esima posizione sugli 87 sindaci, pari al 47%, perdendo ben il 22,1%. Va un po’ meglio per il sindaco di Isernia, Piero Castrataro, eletto nel 2021 con il 58,7% e che attualmente ha perso il 5,2 dei consensi, con un indice di gradimento del 53,2%, ponendosi al 48esimo posto, quindi a metà classifica. Ai cittadini interpellati nel corso del sondaggio è stato chiesto un giudizio complessivo sull’operato del sindaco. In particolare la domanda è stata la seguente: se domani ci fossero le elezioni comunali, lei voterebbe a favore o contro l’attuale sindaco? A quanto pare, stando ai dati di Governance Poll, molti cittadini di Campobasso si sono espressi negativamente sul lavoro svolto da Gravina, dunque non lo avrebbero votato nuovamente se si fosse tornati alle urne. Si sa, governare non è semplice: spesso è necessario adottare provvedimenti anche impopolari per far quadrare il bilancio di un ente che notoriamente non naviga nell’oro a causa dei trasferimento dei fondi statali sempre più esigui e con le scarse risorse proprie. A guidare la classifica è il sindaco di Milano, Giuseppe Sala che, eletto nel 2021 ha guadagnato il 7,3%. In coda il primo cittadino di Potenza, Mario Guarente che ha perso l’8,3% dei consensi da parte dei suoi concittadini. Per quanto riguarda invece, la graduatoria dei governatori, tra i quali non c’è, per ovvie ragioni Donato Toma, nelle prime posizioni svettano Bonaccini dell’Emilia Romagna, Zaia del Veneto e Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia.

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