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domenica, Aprile 28, 2024

Da Macron a Meloni

AttualitàDa Macron a Meloni

Di Angelo Persichilli.
Il presidente francese Emmanuel Macron è il politico europeo che ultimamente ha creato più di tutti problemi alla stabilità del Vecchio Continente e ora anche al suo stesso Paese, la Francia. È secondo solo a Vladimir Putin. Ovviamente quest’ultimo ha motivazioni molto gravi come la sete di potere e desiderio di assoggettare e umiliare altri popoli; per Macron si tratta invece solo di presunzione e soprattutto incompetenza.
Ha cercato di svolgere il ruolo di mediatore nel conflitto ucraino, ma i suoi incontri bilaterali con i dirigenti di Mosca e Kiev sono stati usati dai suoi interlocutori solo come megafono per diffondere la loro propaganda di guerra, di attacco o difesa.
Si è anche intromesso stupidamente negli affari interni italiani presentandosi come difensore dei deboli cercando di aiutare coloro che fuggivano dalle tragedie del Nord Africa dicendo agli altri, soprattutto all’Italia, di aprire le porte di casa degli altri ma tenendo le sue ben chiuse. Da non dimenticare cosa fece quando alcuni profughi del Nord Africa si presentarono alla frontiera di Ventimiglia. Pomposo, presuntuoso, vanitoso, incoerente e inconcludente.
Un presidente francese con la mania di essere Napoleone, senza averne l’intelligenza tattica, o un moderno De Gaulle, senza avere la statura politica. Un comportamento il suo che non tiene conto né delle responsabilità storiche della Francia su ciò che sta accadendo nel Mediterraneo, mi riferisco al colonialismo francese, né delle deficienze politiche ed economiche che caratterizzano la sua presidenza. Deficienze che stanno emergendo in modo prepotente ed evidente in questi giorni, rivalutando alcuni suoi mediocri predecessori come Chirac, Sarkosi e Mitterrand.
Ed ora cosa succede?
Vi sono due scenari: il primo con Macron che rimane presidente nonostante le durissime contestazioni, il secondo con le sue dimissioni. A primo acchito il secondo sembra quello più auspicabile ma, riflettendoci bene, forse sarebbe la soluzione peggiore.
La Francia, per le sue caratteristiche storiche, politiche, economiche e sociali svolgerà sempre e comunque un ruolo importante negli sviluppi degli eventi internazionali. È un dato di fatto storico. Macron, come già evidenziato, ha grossissime lacune di leadership, di visione politica nazionale e internazionale; nello stesso tempo, si tratta di lacune che, per ora, danneggiano quasi esclusivamente la Francia ma che, nel lungo termine, faranno sentire i riflessi negativi a livello internazionale. Nel momento in cui il mondo sta attraversando un periodo complicato e anche pericoloso, viene a mancare un elemento di stabilità necessario, direi indispensabile. Con la Cina che gioca a nascondino ma che è pronta a fiondarsi come un avvoltoio sui resti di chi esce sconfitto da questi conflitti e correre in aiuto del vincitore, è importante che l’Occidente si ricompatta presentando una politica chiara e precisa in termini di immigrazione, alleanze strategiche di carattere economico e soprattutto con una politica pronta a reagire ai grossi cambiamenti demografici che stanno ridisegnando gli equilibri mondiali.
La Cina è l’unica superpotenza pronta ad approfittare di questo vuoto politico nel mondo occidentale con una leadership solida, centralizzata e senza le preoccupazioni tipiche di una democrazia. Della Francia abbiamo parlato, la Germania mi sembra una potenza in cerca di un ruolo ma è troppo preoccupata a non risvegliare spauracchi del passato per proporsi a nazione guida del futuro. Per l’Inghilterra, al contrario, il problema non è il passato, ma il futuro fatto di leader di cartone o legati a istituzioni che appartengono al passato.
Rimangono gli Stati Uniti.
E qui la tragedia diventa farsa, con un presidente che, purtroppo per noi, nessuno riesce a prendere sul serio…se non i fabbricanti di armi che sono gli unici che si stanno arricchendo da questo sanguinoso conflitto.
Questa imbarazzante situazione ha creato un contesto che sta regalando una grossa opportunità al primo ministro italiano Giorgio Meloni che sta emergendo come uno dei leader più influenti al momento sul mercato. Indubbiamente Meloni ha grosse capacità politiche e oratorie, una persona intelligente e pragmatica, ma il suo successo va oltre queste sue indubbie capacità: è anche dovuto alla pochezza della concorrenza, interna e internazionale. Infatti, a livello internazionale ho notato che non sono pochi coloro che cominciano a guardare con interesse, anche se molto discretamente, alla sua leadership.

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