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venerdì, Aprile 19, 2024

Giovani che rinunciano a cercare lavoro o creare impresa, Confartigianato: Molise maglia nera

AperturaGiovani che rinunciano a cercare lavoro o creare impresa, Confartigianato: Molise maglia nera

In Molise è difficile per i giovani trovare lavoro o creare impresa. Una condizione che lo pone agli ultimi posti, insieme a Sardegna, Calabria, Sicilia, attribuendogli la maglia nera. A dirlo sono i dati emersi dalla convention annuale Giovani imprenditori di Confartigianato secondo cui l’Italia è il Paese peggiore nell’Unione europea, per quanto riguarda i giovani inattivi che sono un milione e 600 mila, con il tasso in ulteriore aumento.
Tornando alla situazione delle singole regioni, è la Lombardia quella che offre ai giovani condizioni migliori per lavorare e fare impresa. Seguono Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige. Dunque il nord continua a rappresentare quella parte del Paese che può dare maggiori opportunità ai giovani, le regioni del sud continuano invece a spopolarsi. Una vera e propria fuga di cervelli dal Mezzogiorno, in un’Italia a due velocità. A livello provinciale, le condizioni più difficili si riscontrano ad Isernia, Foggia, Vibo Valentia , Siracusa e Taranto. L’indice youth friendly per impresa a lavoro elaborato da Confartigianato tiene conto di ben 13 indicatori tra i quali figurano il tasso di occupazione under 35, la presenza di giovani imprenditori, la collaborazione scuola-imprese, la diffusione dell’apprendistato, il saldo migratorio dei giovani verso l’estero o altre regioni. Un quadro preoccupante, se si considera che il tasso di inattività, nel nostro Paese, è del 25,4%, rispetto alla media europea che è del 15. Tra gli under 35 che non cercano lavoro prevalgono le donne, che rappresentano il 65,9%. Anche tra i laureati c’è una grossa fetta che ha deciso di rinunciare a trovare un’occupazione o creare un’impresa. Dai giovani imprenditori di Confartigianato l’appello a chi governa a invertire la rotta e fare in modo che i giovani del Sud, tra i quali quelli del Molise, non siano costretti a lasciare la propria terra ma possano invece restare e contribuire a far ripartire l’economia.

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