Un filo che si riannoda dopo l’interruzione nel 2017, con il governo Frattura, quando le cure oncologiche a domicilio furono stoppate dopo una 15ina di anni di attività. Al via il progetto sperimentale che, per due anni, consentirà ai pazienti in carico all’Unità operativa di oncologia diretta da Gianfranco Giglio, di ricevere cure a casa, mantenendo il contatto con medici e infermieri che li seguono, evitando ospedalizzazioni non necessarie e tagliando lungaggini burocratiche.
Asrem e Regione hanno dato il via libera. Progetto la cui responsabile è la dottoressa Adele Piscopo.
E’ stato presentato al Cardarelli, nel reparto di Oncologia, “che dà “forza a una rete oncologica regionale non proprio robusta”, come ha sottolineato il Commissario Asrem Evelina Gollo. L’obiettivo è che questa assistenza domiciliare da sperimentale diventi continuativa nel tempo.
“Come Ail, associazione controleucemie, linfomi e mieloma – ha detto la referente della sezione di Campobasso Mariagrazia Luciano – abbiamo formato volontari e abbiamo finanziato il progetto”.
Il governatore e commissario ad acta Donato Toma ha parlato di progetto di prospettiva che si inserisce nella razionalizzazione delle spese sanitarie nel concreto supporto a paziente oncologico e famiglie. “La medicina deve essere orientata al territorio e al sostegno a domicilio” ha rimarcato.



