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giovedì, Maggio 2, 2024

Regionali. Nel centrosinistra torna in corsa il nome di Gravina, nel centrodestra tiene Roberti

AperturaRegionali. Nel centrosinistra torna in corsa il nome di Gravina, nel centrodestra tiene Roberti

A dimostrazione del fatto che ad animare la politica sia un’etica del processo inverso e che, parallelamente, sempre sullo stesso canone inverso in queste ore si stia sviluppando un’epica a ruoli capovolti, arriva la notizia che a rimettere in gioco Roberto Gravina, sindaco di Campobasso, per la candidatura a Presidente della Regione non sia , come naturale, il M5S ma il Partito Democratico.

A scrivere una nuova pagina dell’epopea elettorale in corso è stato proprio il PD che, attraverso la Direzione regionale. Ha rispolverato e proposto come elemento di sintesi per la coalizione il nome del primo cittadino di Campobasso. L’etica e l’epica del processo inverso trova la sua dimostrazione nel fatto che se a Gravina arrivano pacche sulle spalle dal Partito democratico, giungono a pareggiare il conto altrettante gomitate dal M5S. Sarebbero proprio i pentastellati a frenare sul suo nome. Andrea Greco in primis, al quale si aggiunge la pattuglia di consiglieri comunali al governo del comune capoluogo, imbarazzati e scossi dalla possibilità concreta di tornare a casa anzitempo. Ultimo, ma non meno importante, resiste il tema della deroga che Giuseppe Conte dovrebbe concedere a Gravina per correre anzitempo rispetto per la regione rispetto alla scadenza naturale del mandato in comune. Deroga che darebbe la stura a possibili richieste analoghe provenienti dai territori. Si oscura a questo punto la possibile candidatura data per certa del giornalista Domenico Iannacone. Si tratterà di capire adesso se si tratti di un eclissi o di un tramonto definitivo.

Nel centrodestra all’astronomia e al ciclo delle ore, preferiscono l’uso del barometro. La lancetta della pressione si sta spostando in queste ore dal variabile al sereno, con la candidatura del Sindaco di Termoli e presidente della Provincia di Campobasso, Francesco Roberti che resiste. E’ lui a scaldare i motori nella prima fila della coalizione al governo.

Sul fronte delle posizioni alternative e mediane, rimane l’opzione di Costruire democrazia che per naturale magnetismo è attratta nell’orbita della calamita progressista ma che per sua forza centripeta potrebbe correre anche da sola. Il candidato in pectore del movimento fondato da Massimo Romano sarebbe il giudice Daniele Colucci. Il suo nome, gradito anche ai 5 Stelle, potrebbe spuntare a sorpresa all’ultimo momento in caso di naufragio delle altre ipotesi in campo.

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