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lunedì, Dicembre 2, 2024

Neuromed, malattia di Parkinson: nuova scoperta sulla rigidità muscolare

AttualitàNeuromed, malattia di Parkinson: nuova scoperta sulla rigidità muscolare

La rigidità muscolare è uno dei segni principali nella Malattia di Parkinson e, oltre a rendere difficile il movimento, può causare dolore al paziente. Misurarla e capirne le cause è stato a lungo un enigma per i clinici. Ora, grazie a una ricerca condotta da Sapienza Università di Roma e dall’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS) emerge una migliore comprensione di questo fenomeno, rivelando una rete neurale coinvolta e aprendo la strada a terapie più efficaci.

Lo studio, condotto su 20 pazienti affetti da Malattia di Parkinson messi a confronto con 25 persone sane, ha utilizzato un sistema robotico che consentiva di estendere passivamente il polso dei soggetti studiati. Variando le velocità dei movimenti, e associando i risultati con misurazioni neurofisiologiche, i ricercatori sono stati in grado di quantificare la rigidità e mettere in relazione le componenti biomeccaniche (dovute a ossa, articolazioni, muscoli e tendini) con quelle dovute direttamente all’attività del sistema nervoso.

“Abbiamo realizzato – dice il professor Antonio Suppa, Dipartimento di Neuroscienze Umane, Sapienza Università di Roma e IRCCS Neuromed – un nuovo paradigma sperimentale basato su strumentazione robotica integrata a neurofisiologia che ha consentito di esplorare più a fondo uno dei tre segni clinici cardine della Malattia di Parkinson. La comprensione della rigidità in questa patologia, infatti, è praticamente tuttora ancora ignota. A tutt’oggi i clinici hanno pochi strumenti a disposizione per classificarla e misurarla, e l’approccio si basa su scale cliniche eseguite dall’operatore”.

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