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martedì, Aprile 30, 2024

Regionali, stop a Iannacone. Crescono le quotazioni per Vittorio Nola

AperturaRegionali, stop a Iannacone. Crescono le quotazioni per Vittorio Nola

Centrosinistra in conclave per la scelta del candidato alla Presidenza della Regione. Tante ancora le distanze da accorciare ma su un punto gli alleati della coalizione, primi tra tutti il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico, vie è una sostanziale convergenza: il candidato dovrà essere espressione del territorio, quindi molisano, e soprattutto dovrà avere un profilo politico. E’ questa la risposta messa in campo per bloccare il tentativo romano attribuito a Giuseppe Conte, ispirato pare dal sociologo Domenico De Masi, vicino al movimento, di calare sulle elezioni regionali del Molise la carta Domenico Iannacone. Volto noto della televisione, Iannacone avrebbe dalla sua, oltre alla popolarità, la provenienza molisana ma, oltre a questo, sconterebbe un digiuno assoluto in materia di amministrazione. Condizione che avrebbe determinato nel M5S una levata di scudi sia sul profilo del merito sia sotto quello del metodo. A nessuno è infatti andata giù l’idea della eterodirezione romana delle elezioni regionali. A dare buon gioco al NO maturato verso Iannacone, anche la posizione del PD che in questo caso ha giocato di sponda, pur non avendo espresso nomi. La bocciatura del giornalista ha riaperto l’ipotesi Gravina ma sul suo nome, come in un gioco di specchi, il NO arriva da Roma e da Conte che non è intenzionato a infrangere la regola del Movimento che impone ai sindaci e, più in genere agli amministratori, di completare il proprio mandato. Derogare a tale regola, darebbe la stura ad altre richieste di eccezioni provenienti da tutta Italia. Il nome che invece sale in queste ore tra i pentastellati, è quello del consigliere regionale Vittorio Nola, manager di comprovata esperienza, profilo moderato con un’ottima conoscenza delle dinamiche politico-amministrative e, fattore non di poco conto, della complessa macchina dei finanziamenti europei. Potrebbe essere il suo nome a spuntare fuori da un gioco dove armeggiano prestigiatori tali capaci di far scomparire insieme al coniglio anche il cappello.

A proposito di manovre in corso, da segnalare il pendolo interno al PD, una sorta di orologio a cucù stile tirolese dove a seconda del tempo buono o cattivo si affaccia qualcuno dalla casetta. Al momento porte e finestre sprangate e bocche cucite sui nomi anche perché allo stato dell’arte l’ipotesi più accreditata è quella di un passo indietro dei democratici a favore di un candidato a 5 Stelle. Il cambio, in prospettiva, potrebbe essere quello invece di una candidatura congiunta ma questa volta targata PD alle prossime elezioni per il comune di Campobasso che, calendario alla mano, sono programmate per la primavera del 2024. Salvo sorprese.

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