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mercoledì, Aprile 24, 2024

Radioterapia del Gemelli, il racconto di un’esperienza: “Un reparto di eccellenza”

EvidenzaRadioterapia del Gemelli, il racconto di un'esperienza: "Un reparto di eccellenza"

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO una lettera arrivata alla nostra redazione.

Da quando è iniziata a diffondersi la notizia della sospensione – chiusura del reparto di Radioterapia del Gemelli di Campobasso il mio primo pensiero è stato di dare un piccolo contributo affinché ciò non avvenga. Per motivi caratteriali e anche per il fatto che divulgare una “malattia” da combattere in prima linea assieme ai medici non ho sentito proprio la necessità di parlarne neanche con amici e amiche che piuttosto di alleviare l’animo, spesso, lo amareggiano facendo domande e dandosi talvolta anche risposte con parole inappropriate che fanno stare ancora più preoccupata e non alleggeriscono la mente.

Nel ringraziare, in primis, gli stimati Dottori che hanno eseguito la chirurgia al Cardarelli di Campobasso e aver eseguito tutti i controlli di routine anche presso l’Ospedale San Timoteo di Termoli dove, in entrambi, ho trovato accoglienza e professionalità nel farmi sentire una persona non una malata e questa condizione è essenziale per chiunque stia vivendo un’esperienza nuova e di grande importanza per la propria vita.

Il successivo step per i malati oncologici che hanno subìto un intervento chirurgico è quello salvavita delle 25 Radioterapie che nel Molise, Regione che in tanti si ostinano a pubblicizzare che non esiste, si possono eseguire soltanto al Presidio Ospedaliero del Gemelli.

Racconto la mia esperienza soltanto per un atto libero e spontaneo dettato dalla mia innata generosità nei confronti degli altri e dall’elevato valore della fratellanza e della solidarietà profuso nel mio impegno quotidiano.

Fin dal ricevimento della prima telefonata, dall’infermeria del reparto di Radioterapia che mi invitava a recarmi lì per la preliminare raccolta dati inerenti alla mia salute, ho percepito una serenità e una predisposizione all’accoglienza di chi, come me, era ignara del nuovo percorso da intraprendere e pertanto, tra i perché e chissà in cosa consiste, di normale ” preoccupazione” ma che subito si è dissolta per dare posto a una grande fiducia instaurata tra me, paziente, e il medico Radioterapista Oncologo Paolo Bonome che, oltre alle sue competenze, ha avuto la capacità di mettermi a mio agio, sappiamo bene che ciò è fondamentale e purtroppo è anche risaputo che non si riscontra anche se è auspicabile poiché contribuisce automaticamente ad ottenere eccellenti risultati.

Tanti dettagli messi insieme che concorrono all’eccellenza e al funzionamento sul territorio del reparto gestito dal Direttore UOC Radioterapia Prof. Francesco Deodato e dalla Responsabile D.ssa Gabriella Macchia, dai Tecnici e Infermieri che prima di prestare il servizio salvavita, con competenza e professionalità, ai malati oncologici “mettono a proprio agio” rassicurando e mettendo a conoscenza con ogni spiegazione e attenzione chi è chiamato ad affrontare per 25 giorni tante difficoltà e fatiche nel raggiungere il luogo dove ha posto le sue speranze e aspettative di guarire.

Io, che le ho vissute giorno dopo giorno a combattere anche contro le intemperie e la maggiore pericolosità delle strade con pioggia battente e lastre di ghiaccio e neve, percorrendo 130 chilometri andata e ritorno, coinvolgendo mio marito e mio figlio che certamente lo hanno fatto volentieri per il mio bene ma hanno dovuto lasciare il posto di lavoro e impegni vari per essere puntuali ad accompagnarmi alle radioterapie.

Quello che è impensabile è che nessuno più, in futuro, possa usufruire di questa cura salvavita per i malati oncologici che verrebbero penalizzati ulteriormente con disagi che si moltiplicherebbero aggiungendosi ai descritti in precedenza.

È doveroso per ogni cittadino, ricordare: – che sotto il cielo siamo tutti vulnerabili, – per chiunque abbia vissuto sulla propria pelle, non esitare a offrire il proprio contributo per salvare dalla chiusura il Reparto di Radioterapia del Gemelli.

Elisa Mascia

 

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