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mercoledì, Aprile 24, 2024

Sentenza della Cassazione, diritto riconosciuto ma la politica resta distante

AperturaSentenza della Cassazione, diritto riconosciuto ma la politica resta distante

La parola della Cassazione diventa scolpita nella pietra della giurisprudenza.

Una sentenza, quella della Corte, che spazza via un provvedimento, quello di abolire l’automatismo della surroga del consigliere che diventa assessore al quale subentra un altro consigliere, che aveva fatto esultare il popolo anti casta.

Era stata la giunta Frattura a indurre gli assessori alle dimissioni, per allungare la lista degli eletti a palazzo D’Aimmo. Tempi di vacche grasse, con l’elenco dei consiglieri che ampliava le uscite del Bilancio regionale alla voce ‘spese ordinarie’.

E’ in questo capitolo che vengono immessi fondi per pagare le indennità di carica agli eletti.

In corso di legislatura, la maggioranza guidata da Toma ha modificato in consiglio regionale la legge elettorale, azzerando l’istituto della surroga. E così, i consiglieri che avevano sostituito gli assessori dopo le dimissioni di questi ultimi hanno dovuto abbandonare la loro poltrona a metà del viaggio.

Una stortura, in punta di diritto, come hanno dimostrato i togati della Cassazione, accogliendo le ragioni di Antonio Tedeschi, assistito dai legali Massimo Romano, Margherita Zezza Pino Ruta.

Ora i giudici del ‘palazzaccio’, però hanno aperto una prateria giuridica agli altri esclusi che, è più che ovvio dal loro punto di vista, seguiranno il solco tracciato dal ricorso di Tedeschi. Euro più euro meno, questo giochino costerà un paio di milioni alle casse della Regione, senza ricavarne alcun beneficio, visto che le indennità di tre anni andranno pagate a chi il lavoro di consigliere regionale, suo malgrado, non lo ha neppure svolto.

Lo avevamo detto che quella legge era incostituzionale, ha dichiarato la capogruppo del Pd, Micaela Fanelli, e che quei consiglieri esclusi avevano tutto il diritto di rimanere in carica.

Una dura lezione di vita, ha sentenziato Massimiliano Scarabeo, per chi non capisce che l’immagine distorta della realtà viene sempre a galla.

Solo tre giorni fa, il Partito democratico si è svegliato con Elly Schlein segretaria del Nazzareno contro ogni previsione. L’avversario, Stefano Bonaccini è stato votato dall’estabilishment del partito ed era considerato netto favorito. In piazza tutto è andato diversamente.

L’ennesimo segnale di quanta distanza ci sia ormai tra come le cose vengono viste dall’interno dei palazzi e dal giudizio che invece ne ricava la gente comune, che per quanto riguarda il Pd poi va a votare nei gazebo, ma più in generale va a scegliere nelle urne.

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