Antonio Tedeschi non poteva essere estromesso dal Consiglio Regionale.
La Cassazione ha accolto il ricorso dell’esponente dei Popolari che nell’aprile del 2020 dovette lasciare Palazzo D’Aimmo, dopo che passò in aula l’eliminazione dell’istituto della surroga, che consentiva ai primi dei non eletti di diventare consiglieri sostituendo gli assessori. Una norma, quella della surroga obbligatoria, introdotta dalla Giunta Frattura e poi rimossa da Toma per risparmiare sulle spese di un evidente aumento dei consiglieri regionali.
“Secondo la Cassazione – hanno spiegato in conferenza stampa i legali di Tedeschi Margherita Zezza, Massimo Romano e Pino Ruta – non si possono cambiare le regole in corso d’opera e le modifiche alla legge elettorale avrebbero dovuto avere effetto dalla prossima legislatura”.
Una sentenza che fa giurisprudenza, ha spiegato Romano. “ripristinati principi di diritto e costituzionali”
Ora, però, si apre un varco per tutti gli altri consiglieri rimasti, come Tedeschi, fuori dal consiglio. E’ evidente che questo comporterà un aggravio di spesa per le casse della regione che dovrà erogare ad ogni consigliere che seguirà la strada del riscorso oltre 500mila euro per non aver svolto l’attività di amministratore.
“Andremo avanti anche nella fase risarcitoria” hanno annunciato i legali di Tedeschi «sono in corso anche i procedimenti per altri consiglieri nella sua stessa posizione “.