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venerdì, Aprile 26, 2024

Trasferimento degli uffici comunali di Trivento, la minoranza: consiglio non coinvolto e centro storico abbandonato

AttualitàTrasferimento degli uffici comunali di Trivento, la minoranza: consiglio non coinvolto e centro storico abbandonato

Trasferimento degli uffici comunali di Trivento, la minoranza: consiglio non coinvolto e centro storico abbandonato. “Ieri, dopo tanta attesa, siamo venuti a conoscenza dell’ultimo editto di Pasquale III con cui avvisa la cittadinanza circa il trasferimento degli uffici comunali di Piazza Cattedrale – scrive Luigi Pavone, capogruppo di Futuro Trivento – presso la nuova sede comunale. Come spesso accade dall’insediamento di questo consiglio comunale, quest’ultimo non viene mai coinvolto nelle decisioni, né informato tempestivamente (come accaduto, per esempio, con la decisione dell’accorpamento delle istituzioni scolastiche), come si dovrebbe nell’ottica di un rispetto istituzionale e degli elettori tutti, non solo quelli che hanno votato per quest’amministrazione, che rappresentano la minoranza del paese. Infatti, nel suo editto, Pasquale III cita una delibera di giunta, la n.30 del 18/02/2023, con cui addirittura si procede a denominare “Piazza Municipio” dell’area antistante la scuola elementare (al momento non meglio identificata visto che la delibera non ci è stata ancora notificata, né è stata pubblicato sull’albo pretorio del comune), a testimonianza dell’uso privatistico delle istituzioni da parte di questa amministrazione, dimostrato in occasione della vicenda dell’accorpamento della scuola primaria con la scuola secondaria di primo grado nell’edificio di via Acquasantianni, nonostante le raccolte firme dei cittadini e i pareri contrari del collegio docenti e del commissario straordinario. Nel frattempo, siamo giunti ormai a marzo e il trasferimento degli uffici comunali non è stato ancora completato (alla faccia del presunto risparmio energetico). Intanto, il centro storico continua ad essere abbandonato a sé stesso, nonostante l’estremo tentativo dell’amministrazione di far passare il messaggio che comunque si ha un progetto per l’utilizzazione delle sedi comunali del centro storico dismesse con la pubblicazione dell’avviso per la concessione di un contributo di circa 69 mila euro per l’adeguamento dell’immobile di Piazza Cattedrale da concedere in comodato d’uso gratuito per l’apertura di attività commerciali, artigianali o professionali a valere sull’annualità 2021 del fondo comuni marginali. Il primo avviso è scaduto l’11 Febbraio ed il 17 è stato pubblicato di nuovo con nuova scadenza il 27 Febbraio. Secondo l’intenzione dell’amministrazione, qualche pio e impavido cittadino potrebbe aprire un’attività commerciale, artigianale o professionale nella sede di Piazza Cattedrale, tra l’altro potendo utilizzare il contributo solo per opere murarie e impiantistiche e per le spese di progettazione strettamente connesse all’adeguamento dell’immobile e non per l’acquisto di attrezzature e arredi necessari allo svolgimento dell’attività. Pertanto, un cittadino dovrebbe prima ristrutturare l’immobile adeguandolo alle proprie esigenze (vi immaginate, per esempio, un’attività commerciale in una sede di tre piani con due stanze per piano?), investendo sicuramente anche capitale proprio e poi beneficiare solo di un comodato d’uso gratuito per cinque anni di un immobile che comunque rimarrà di proprietà comunale. Consigliamo all’amministrazione di utilizzare quelle risorse per la concessione di contributi per l’avvio delle attività’ commerciali, artigianali e agricole attraverso unità operative ubicata nel territorio di Trivento, come previsto dal fondo comuni marginali, anche perché a breve bisognerà rendicontare quei fondi e non vorremmo correre il rischio di perderli. È chiaro – chiude Pavone – che si tratta dell’ennesimo tentativo di questa amministrazione di arrampicarsi sugli specchi e utilizzare gli effetti speciali per illudere i cittadini che dietro la decisione del trasferimento degli uffici comunali ci sia una visione e ci siano progettualità, ma è palese che queste mancano”.

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