Giusto tra le Nazioni, Medaglia d’oro al Merito Civile e Servo di Dio. Giovanni Palatucci morì a soli 36 anni, il 10 febbraio del 1945, nel campo di concentramento di Dachau. Era Questore a Fiume, ma da quando era alla Direzione Ufficio Stranieri salvò numerosi ebrei dal genocidio nazista. Il suo ricordo vivo tra i poliziotti, esempio di virtù, coraggio, umanità. Giovanni Palatucci è stato ricordato questa mattina nel piazzale che porta il suo nome, a Campobasso, dalla Polizia davanti alla Questura e al Comando della Guardia di Finanza. Una preghiera, le note del silenzio e le parole del Questore Vito Maontaruli, che ne ha tracciato la figura e lo ha definito eroe saldo nei suoi principi, coerente nel prendere decisioni difficili che ha pagato con la vita salvandone molte altre in un periodo buio per l’umanità. “Un uomo che ha consapevolmente fatto i conti con i propri valori e non ha avuto paura di fare scelte. Per questo merita il ricordo perenne di tutti” ha detto. “La figura del valoroso Questore reggente di Fiume – ha concluso Montaruli –  continua ad essere di ispirazione per le donne e gli uomini della Polizia di Stato, impegnati quotidianamente nella difesa dei diritti della collettività”.
Il ricordo di Palatucci nel giorno del ricordo per commemorare le vittime delle Foibe. Alla cerimonia davanti alla Questura, anche i rappresentanti di Finanza e Carabinieri, il sindaco, Roberto Gravina, l’assessore regionale Quintino Pallante e il Prefetto di Campobasso Michela Lattarulo.

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