Il ddl sull’autonomia differenziata è un provvedimento di disgregazione sociale perché la fuga di medici nel nord diventa una certezza e soprattutto dei giovani camici bianchi che saranno sempre meno al sud” è l’allarme lanciato dal sindacato Anaao-Assomed, uno dei più rappresentativi dei medici, con il suo segretario nazionale Pierino di Silverio, come riportato oggi sul Messaggero.
“Ogni Regione – ha spiegato – avrà campo libero per fare ciò che vuole su stipendi dei medici, numero di giovani da assumere e sui loro compensi con il risultato che si va verso un sistema sempre più competitivo tra Regioni stesse e alla mobilità dei pazienti si aggiungerà quella dei sanitari. Occorre eliminare il criterio della spesa storica”. Secondo il presidente dell’ordine dei medici Filippo Anelli si innesca un meccanismo di concorrenza sleale tra regioni perché nell’attuale contesto di difficoltà nel reperire dottori, specie nei reparti di urgenza, i territori più ricchi potrebbero alzare la posta offrendo condizioni migliori, a discapito degli altri. “Giusto – ha dichiarato – l’appello del Ministro Schillaci che sia il Ministero a gestire i fondi”.
Secondo l’Ordine dei medici il regionalismo in sanità è già stato sperimentato e non ha ridotto i divari tra nord e sud.
Nell’articolo del Messaggero viene poi riportato un grafico, fonte Corte dei Conti, con la mobilità, in sanità, tra le Regioni nel quale si vede chi ci guadagna e chi ci perde. Stando dunque a questo grafico, che considera il totale nel periodo 2012-2021, il Molise si attesta a più 271mila euro, unica regione del Sud insieme a Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Friuli e Umbria con il segno più. Con la pandemia e le ultime polemiche nella sanità la situazione è però ancora tutta da definire.
