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sabato, Aprile 20, 2024

Giornata mondiale contro il bullismo, Polizia: “Importante denunciare”

AttualitàGiornata mondiale contro il bullismo, Polizia: "Importante denunciare"

La vita e il lavoro sono strettamente legati alla rete, a internet. Un’opportunità e una ricchezza ma anche un’insidia se usata male. Lo testimoniano i dati, ad esempio, della Polizia Postale e delle Comunicazione in merito ai reati a danno di minori. In Molise, lo scorso anno, 5 le indagini per abusi in rete su minorenni con una denuncia e una perquisizione. 2 gli adescamenti. 5 i casi di Cyberbullismo.

Oggi ricorre la giornata mondiale contro bullismo e cyberbullismo e la Safer Internet Day, giornata mondiale per la sicurezza in rete, torna anche #cuoriconnessi, l’evento di Polizia di Stato e Unieuro per l’utilizzo responsabile di internet e delle tecnologie digitali da parte dei ragazzi. Hanno partecipato all’evento in diretta streaming più di 4000 scuole secondarie di primo e secondo grado di tutta Italia e oltre 200.000 studenti. Protagoniste dell’evento le esperienze dei ragazzi. L’invito della polizia ai più giovani è quello di denunciare quando vedono qualcosa di strano, non solo in rete. Inoltre c’è un’app, Youpol, molto utile e immediata che, in forma anonima, permette agli agenti di intervenire con tempestività in casi come il bullismo. Due le segnalazioni lo scorso anno in Molise. Occorre capire che divertirsi non significa creare danno a un coetaneo, perché si può passare al reato. Le forze dell’ordine e di polizia continuano nell’opera di sensibilizzazione nelle scuole. Sul sito commissariato.dps.it anche una serie di consigli per i genitori.

“Il bullismo – ha detto nel suo messaggio per l’occasione l’assessore regionale alle Politiche Sociali Filomena Calenda – è un problema sociale e culturale che riguarda ognuno di noi. Perchè nessuno può essere escluso da problematiche che rischiano di pugnalare – spesso irreversibilmente – la dignità, l’onorabilità, la serenità, la vita di un cittadino perseguitato perché visto come debole o “diverso”. Fondamentale è stabilire una cooperazione fattiva e continua tra famiglia, scuola, forze dell’ordine, media, mondo della cultura, perché prima ancora che reprimere è necessario prevenire e si previene soltanto educando”.

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