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venerdì, Aprile 26, 2024

Il raddoppio ferroviario Termoli-Lesina, sarà realtà. Sui tempi non è facile fare una previsione ma Rfi va spedita. Resta però un tassello al centro di una battaglia infinita dei comitati, di quello dei “Cittadini in Rete” in modo particolare. Sempre più netto il no alle barriere acustiche previste su un tratto che va dallo Stadio fino alla prima grande rotonda di Via Corsica, all’altezza del distributore di benzina.
“Quasi 3 km di barriere antirumore opache – ha detto la presidente del comitato “Cittadini in rete”, Carmela Sica – alte fino a 12 metri dal piano dei binari. Ora Rfi, a fronte di una pseudo riqualificazione energetica della struttura in granito adiacente la stazione, erigerà a Termoli – ha continuato la dottoressa Sica – un muro che dividerà per sempre il lato mare dal lato città”.

Per il comitato questo il prezzo da pagare per avere l’abbattimento delle barriere architettoniche e per avere un servizio di sala di attesa degno di ogni stazione normale.

Ma Rfi va avanti, proprio come un treno. E non è un gioco di parole. “E’ in programma la conferenza decisoria e l’unico interlocutore è il Comune di Termoli. Il comitato si appella quindi alla politica, chiede la delocalizzazione della sottostazione elettrica e degli elettrodotti ad altissimo voltaggio che attraversano l’abitato di Termoli e la copertura dei binari al centro in modo da ricucire la città.

Il ministero dell’Ambiente si era già espresso, definendo quelle barriere antirumore – ha detto la Sica – “inopportune e devastanti”. Il comitato chiede quindi a Rfi di rispettare quelle prescrizioni ed è perentorio: perché tutto cambi deve intervenire il ministero delle Infrastrutture. “Chiediamo al sindaco di Termoli e al governatore Toma di rapportarsi con il ministro Salvini”. Appare chiaro che non c’è molto tempo a disposizione. Ma la battaglia non si ferma.

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