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venerdì, Aprile 26, 2024

Sanità, tra Regione e Gemelli permangono le distanze. Preoccupazione per i lavoratori

AperturaSanità, tra Regione e Gemelli permangono le distanze. Preoccupazione per i lavoratori

Va avanti il tentativo di composizione della vertenza aperta sul fronte della sanità privata tra Gemelli Molise e Regione. Questa mattina l’incontro in prefettura tra il Commissario Toma e l’amministratore della ex Cattolica, Petracca.

Quella che si profila al momento è una fumata nera tra le parti in causa che si sono incontrate alla presenza del Prefetto Michela Lattarulo. Un muro contro muro che lascia aperte tutte le questioni, a partire dal futuro di radioterapia e del personale della struttura privata. Petracca ha fatto presente che con gli attuali tetti di spesa fissati dal commissario la struttura non riuscirà ad andare avanti e ci saranno dei contraccolpi sul fronte del personale, mentre Toma ha ribadito la sua posizione che va nella direzione della salvaguardia in via principale del servizio pubblico e della salute dei molisani.

In particolare il Commissario ha chiesto di avere a disposizione dati oggettivi che possano fotografare effettivamente il fabbisogno per quello che riguarda in via principale le prestazioni di radioterapia erogate dalla struttura privata. A tal fine ha chiesto che i dati vengano acclarati e certificati da un soggetto terzo, ovvero dall’Agenas, l’agenzia nazionale che fa da supporto ai servizi sanitari regionali.

Davanti a dati oggettivi – questo lo spiraglio che sembra aprirsi – potrà essre presa in considerazione una revisione dei rappporti tra le due parti. Su una questione, più di altre, Toma ha ribattuto: le strutture private devono firmare contatti, è questo il presupposto necessario per relazioni impostate secondo legge, fattore che ha sottolineato anche il Tar.

All’incontro tra Tpoma e Petracca è seguito poi quello con i sindacati, in allarme per il futuro dei lavoratori.

Intanto dall’Aiop, l’associazione che raccoglie gli operatori della Sanità privata, vengono pubblicati i dati relativi alla mobilità attiva. In Molise, in dieci anni, un saldo attivo di 270 milioni. Tagliare la mobilità attiva, dicono i privati, non farà che aumentare il debito regionale e depauperare quella che è una vera e propria ricchezza sanitaria per il Molise.

 

 

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