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mercoledì, Aprile 24, 2024

Inaugurazione Anno giudiziario: aumentano i reati informatici e quelli commessi da minorenni. La regione nel mirino della criminalità organizzata

AperturaInaugurazione Anno giudiziario: aumentano i reati informatici e quelli commessi da minorenni. La regione nel mirino della criminalità organizzata

L’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023 del Distretto del Molise è stata l’occasione per fotografare la situazione della giustizia in regione. Nella sua relazione, il procuratore generale presso la corte d’appello di Campobasso, Mario Pinelli, ha posto l’accento sulla carenza del personale ma ha anche fatto il punto sull’andamento dei fenomeni legati alla criminalità, con l’aumento di quelli informatici, in particolare. Ma anche la criminalità organizzata, nonostante non sia radicata in regione, spesso sconfina, con incursioni, come le ha definite Pinelli, provenienti dalla Campania e dal Foggiano, dirette in basso Molise e nel Venafrano. I reati riguardano soprattutto il traffico di stupefacenti, il riciclaggio e reimpiego di capitali illeciti in attività imprenditoriali e a investimenti nel settore del turismo. Gli altri reati: pressoché stabile il numero dei reati contro la pubblica amministrazione, due soli casi di omicidio volontario, nessuna variazione sul numero degli omicidi stradali. Restano invariati i reati di natura sessuale, lieve aumento per quelli legati a stalking e maltrattamenti. Stabili quelli sugli stupefacenti. In crescita invece, i reati commessi da minorenni, con la presenza di baby gang ed episodi di bullismo sia nei confronti di altri minorenni che nei confronti di adulti in condizioni di fragilità. Undici i ragazzi enunciati dalla Squadra mobile di Campobasso. “L’attività giudiziaria ha visto una adeguata ripresa nei settori civile e penale dopo il rallentamento causato dalla pandemia. Particolare attenzione nell’amministrazione della giustizia c’è stata al fine di eliminare le controversie più vetuste, di garantire rapidità ai processi relativi ai rapporti di famiglia e ai minorenni nonché ai reati di violenza di genere e in ambito familiare e a quelli che ledono, proprio ad opera di pubblici ufficiali, la correttezza della pubblica amministrazione”. Lo ha detto, invece, il presidente della Corte d’Appello di Campobasso, Vincenzo Pupilella, aprendo la sua relazione. Pupilella si è quindi soffermato sulle innovazioni tecnologiche che si sono accelerate proprio durante la pandemia per consentire lo svolgimento dei processi nonostante le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria. Il presidente ha parlato di “indubbia portata innovativa” aggiungendo che “ora ci si muove nella direzione di una implementazione di quanto di positivo si è sperimentato proprio nel periodo della pandemia”.  Nella relazione evidenziato l’ormai cronico problema della carenza di personale: “In Molise e soprattutto per il Tribunale di Campobasso – ha detto Pupilella – la pianta organica dei magistrati si è rivelata ancora una volta non pienamente adeguata ad affrontare in modo ottimale i numerosi compiti dell’amministrazione della giustizia”.

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