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venerdì, Aprile 19, 2024

Il dottor Magri lascia cardiologia del Cardarelli. “Non ci sono più le condizioni per restare, vado al Gemelli Molise”

AttualitàIl dottor Magri lascia cardiologia del Cardarelli. "Non ci sono più le condizioni per restare, vado al Gemelli Molise"

Me ne vado dal Cardarelli di Campobasso perché non ci sono più le condizioni per lavorare al meglio. Il messaggio dal sapore un po’ nostalgico, il dottore Gianludovico Magri, cardiologo da tanti anni nell’ospedale campobassano, lo ha affidato a Facebook, spiegando anche che da inizio febbraio sarà operativo al Gemelli Molise, dove lo hanno già accolto a braccia aperte. “Dopo 23 anni di onorato servizio, questa settimana mi sono dimesso dall’ospedale Cardarelli di Campobasso. Non c’erano più, per me, le condizioni per continuare a lavorare serenamente”, spiega il medico sui social. Contattato da Telemolise non ha voluto aggiungere altro a ciò che ha scritto su Facebook, dicendosi molto amareggiato per la situazione che lo ha portato a prendere una decisione molto sofferta. “Ho sempre amato questo lavoro ed ho fatto veramente tanti sacrifici, sempre con il sorriso e con professionalità, per cercare di aiutare al meglio i pazienti”, continua il medico, guardandosi indietro e ricordando le vite salvate, tante, e anche quelle che non gli è riuscito di salvare, poche per fortuna, ma sempre mettendocela tutta. Ma, confessa il dottor Magri, ultimamente lo stato d’animo non era più quello che un medico dovrebbe sempre avere e la demotivazione stava diventando una costante, rendendo più difficile il sacrificio di togliere tempo alla famiglia dedicandosi a tempo pieno ad un lavoro che non lo soddisfaceva più come un tempo. “Me ne vado a testa alta- dice Magri- fiero di tutto quello che ho fatto per contribuire a curare al meglio l’infarto acuto nei pazienti in un periodo di estrema difficoltà per la sanità molisana anche, e non solo, a causa della pandemia. Mi mancherà il personale dell’ambulatorio, i colleghi ed il personale della Cardiologia e quelli degli altri reparti dove ho effettuato innumerevoli consulenze”. E poi conclude, sibillinamente:

“Non permetterò a nessuno di farmi perdere l’amore che provo per questo lavoro. E mi fermo qui perché, come disse Totò ” signori si nasce, ed io, modestamente, lo nacqui”.

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