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giovedì, Aprile 18, 2024

Ordinanza Tar, Toma: nessuna sorpresa. Con i privati accordi da sottoscrivere per il 2023

AperturaOrdinanza Tar, Toma: nessuna sorpresa. Con i privati accordi da sottoscrivere per il 2023

Dopo le reazioni ed i commenti delle forze politiche, all’ordinanza del Tar sui ricorsi presentati dai privati e relativi ai tetti di spesa, arrivano anche quelle, pacate e meditate di una delle parti coinvolte nel braccio di ferro: quelle del commissario ad acta alla sanità, Donato Toma. Che non si è detto per nulla sorpreso di quanto messo nero su bianco dai giudici amministrativi. “Nessuna sorpresa, ma parliamo di prestazioni di natura indifferibile”, ha chiarito Toma che dunque non si sente affatto sconfitto o bocciato, come gli viene fatto notare da parte dei suoi avversari politici perché, ha aggiunto, la giustizia amministrativa intanto ha confermato che nel 2023 le strutture private convenzionate dovranno sottoscrivere gli accordi, pena la mancata erogazione delle prestazioni.E poi nell’ordinanza il Tar ha subordinato gli interessi economici delle cliniche all’esigenza, primaria e prioritaria di tutelare la spesa pubblica, soprattutto per il futuro. “Per la sanità sono disponibili oltre 600 milioni di euro – ha ricordato il commissario ad acta – Di questa somma ai privati andranno quelle risorse che resteranno fuori dalla ripartizione tra gli ospedali pubblici e la medicina generale. Il problema, tuttavia, non riguarda la cure per i molisani, coperti totalmente per le prestazioni urgenti e per quelle che i privati erogano in via esclusiva perché non garantire dalle strutture pubbliche sul territorio”. Il riferimento è alla Radioterapia, Cardiochirurgia, Neurochirurgia. Toma ha poi ricordato anche il tema della mobilità attiva, da cui, ha detto, arriva il vero guadagno. Il commissario ha difeso il suo operato, ricordando che il ruolo del commissario ad acta alla sanità è quello di attenersi a quanto stabiliscono i ministeri, vale a dire che i commissari non possono pagare gli extra budget in assenza di contratti sottoscritti a monte. “L’obiettivo – ha spiegato Toma – è quello di far funzionare la sanità pubblica in via prioritaria. Le prestazioni extraregionali possibili solo se, dopo aver esaurito la capienza per quelle regionali, restano risorse. L’extra budget a piacimento non è possibile e la legge non mi consente di autorizzarlo”, ha concluso il commissario.

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