9.2 C
Campobasso
martedì, Aprile 23, 2024

Straziante addio a Mariangela Iorio, un fiore reciso nel suo splendore

AperturaStraziante addio a Mariangela Iorio, un fiore reciso nel suo splendore

Il suo sguardo rasserenante, la sua disponibilità, il suo sorriso non si spegneranno mai nel ricordo di chi piange la sua morte. L’ultimo saluto a Mariangela Iorio, morta a seguito di un tragico incidente stradale sulla Statale 16, è stato straziante. La Cattedrale non è riuscita a contenere la folla di parenti, amici, colleghi, conoscenti. Lutto cittadino a Larino dove Mariangela viveva con il marito Giovanni e il figlio Mattia e a Morrone del Sannio dove la donna è cresciuta.
“Più che il momento di parlare questo è il momento di fare silenzio. Ogni parola – ha detto nell’omelia, don Claudio Cianfaglioni – risulta fuori luogo, Noi stasera non dobbiamo vergognarci se nel nostro cuore c’è solo il perché. Anche mio padre, avevo nove mesi, è morto in un incidente stradale. Sono 40 anni – ha continuato don Claudio con la voce rotta dall’emozione – che io mi chiedo perché. Dio risponde a questa domanda con la resurrezione. Dobbiamo amarci e volerci bene. Senza amore e senza Dio – ha concluso il parroco – siamo dei poveracci”.
Una famiglia distrutta, un dolore senza tempo ma la forza nel ricordo di una donna che ha amato la vita.
Insieme a don Claudio sull’altare anche don Costantino Di Pietrantonio. Provato anche lui: “7 anni fa abbiamo vissuto – ha detto – il momento della gioia. Mi fa strano vedervi così separati dalla morte. Mariangela come un fiore reciso nel suo splendore e nella sua bellezza”
Don Costantino celebrò il matrimonio di Mariangela e Giovanni. Proprio al parroco affidate le parole della famiglia. “Non te ne dovevi andare così, avevamo da fare ancora tante cose insieme. Come faremo a crescere Mattia senza di te? Faremo di tutto per mantenere vivo il tuo ricordo in lui. Hai salvato il tuo bambino gli hai donato la vita per la seconda volta. I nostri corpi continueranno a vivere ma il nostro cuore si è fermato a quella mattina del 7 gennaio”.
E poi le lacrime e le parole delle colleghe di Mariangela che per loro era certezza e nutrimento.
All’uscita in volo tanti palloncini, un lungo applauso per Mariangela, la piccola stella, quella strada che porta alla vita. Come dice Ultimo nella sua canzone.

Ultime Notizie