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venerdì, Aprile 19, 2024

Consiglio regionale. Per il 2023 in arrivo il “Partito dei sindaci”

AperturaConsiglio regionale. Per il 2023 in arrivo il "Partito dei sindaci"

Per brevità, potremmo chiamarlo il “Partito dei sindaci”. In realtà si tratta di un movimento molto più vasto e, soprattutto, trasversale alle coalizioni, in alcuni casi addirittura oltre le coalizioni, che di fatto condizionerà le prossime elezioni regionali della primavera 2023. E’ cresciuta infatti in questi anni, parallelamente ad una classe politica regionale che a tratti è parsa ingessata, una generazione di amministratori locali molto dinamica che legittimamente aspirana a candidarsi alla prossima assemblea legislativa che andrà ad occupare palazzo D’Aimmo.

Il passo, tra la fascia da Sindaco a Consigliere regionale, se non addirittura in qualche caso all’ambito ruolo di presidente della Regione, potrebbe essere breve. I nomi che circolano sono diversi e, nonostante gli interessati talvolta smentiscano, sono le politiche messe in campo, le analisi di prospettiva (prima tra tutte in tema di sanità), e soprattutto una visione di ampia portata delle questioni regionali a far capire come da qui a qualche mese, se non qualche settimana, il “partito dei sindaci” assumerà una sua fisionomia.

I nomi in campo sono diversi, a partire dal Sindaco di Termoli, Francesco Roberti per il centrodestra, a quello di Campobasso, Roberto Gravina per il movimento 5 stelle, a quello di Isernia (seppur fresco di nomina), Piero Castrataro per il centrosinistra. Sarà certamente in campo Luigi Valente, sindaco di Vinchiaturo e coordinatore regionale di Azione, il partito fondato da Carlo Calenda, come quello di Castellino del Biferno, Enrico Fratangelo del MIC, Movimento civico indipendente. Vanno poi tenuti in considerazione il sindaco di Agnone, Daniele Saia, quello di Larino, Pino Puchetti, e la sindaca di Casacalenda, Sabrina Lallitto, nell’area centrosinistra, quello di Petrella Tifernina, Alessandro Amoroso, in area centrista, e quello di Venafro, Alfredo Ricci, per il centrodestra.

Insomma, un quadro d’insieme variegato e complesso che, in ogni caso, può rappresentare una abbrivio positivo per la prossima legislatura. Aver maturato un’esperienza amministrativa in ambito locale sarà certamente un valore aggiunto per la nuova classe dirigete regionale.

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