Oltre ai classici puntini sulle “i”, l’Aiop, l’associazione che riunisce gli operatori della sanità privata, questa volta ci mette anche le stanghe. A qualche giorno di distanza dalla conferenza stampa del Commissario ad acta Toma, arriva dall’associazione una replica secca e puntigliosa alle affermazioni del Presidente della Regione.
La prima osservazione dell’Aiop è di carattere generale e afferisce al ruolo stesso del Commissario che, secondo l’Aiop, non avrebbe motivo di esistere qualora si desse seguito alle parole dello stesso Toma che indossa i vestiti di un mero esecutore di decisioni assunte dai tavoli tecnici ministeriali. Se non avesse poteri – dicono dall’Aipo – la normativa che ne regola le attribuzioni sarebbe quantomeno illegittima.
Toma lamenta l’assenza di accordi di confine – scrive sempre l’Aiop che però ricorda al commissario che tocca proprio a lui sottoscriverli.
Giudicate poi infondate le dichiarazioni di Toma sull’annullamento da parte del Tar del decreto che definisce i livelli di budget e blocca i pagamenti. Anche su questo versante, l’Aiop leva gli scudi: Toma afferma che le prestazioni urgenti sarebbero state fatte salve dal suo decreto – dice l’associazione – ma non corrisponde al ero. Tali prestazioni non sono state espressamente riportate nel decreto.
Sui ricoveri fuori regione, sempre il commissario afferma, dice l’Aiop, che la Campania può legittimamente rifiutare il ricovero di pazienti molisani. Ci chiediamo allora perché – dice l’associazione – nel POS sia previsto tra le altre cose il ricovero di pazienti molisani al Cardarelli di Napoli.
Ultimo, ma non meno importante, le presunte irregolarità paventate da Toma rispetto ai rimborsi delle prestazioni di radioterapia effettuate al Gemelli. Ci saremmo aspettati da Toma, conclude l’Aiop, un diverso approccio istituzionale, osservante del principio del contraddittorio.
