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mercoledì, Maggio 8, 2024

Conti regionali, per ogni molisano un debito di 1700 euro. La Corte dei Conti bacchetta la Regione

AperturaConti regionali, per ogni molisano un debito di 1700 euro. La Corte dei Conti bacchetta la Regione

Giudizio di parifica con riserva. Come per gli anni precedenti, è questo l’esito del Giudizio di parificazione sul rendiconto generale della Regione Molise formulato dalla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti. Secco il giudizio della magistratura contabile: “A distanza di oltre un decennio dalla riforma dei principi contabili, la Regione Molise continua ad avere una forte resistenza alla applicazione dei principi stessi in materia di armonizzazione dei bilanci, con conseguente vulnus ai principi di veridicità, attendibilità e correttezza dei bilanci dell’Ente.”.

A monte della decisione dei giudici, la requisitoria del Procuratore Regionale della Corte dei Conti, Salvatore Nicolella, che ha chiesto, tra le altre cose, che venga sollevato il giudizio di costituzionalità sia della legge regionale che approva il rendiconto, sia i bilancio pluriennale di previsione 2021-2023 sia l’assestamento di bilancio per il medesimo periodo.

Oltre alla stretta logica dei numeri e delle poste in bilancio, rilevano alcune osservazioni formulate dalla Corte dei Conti a partire dalla quota di disavanzo pro capite che grava sulla popolazione, circa 1700 euro per ogni cittadino molisano, 15 volte più dell’Umbria e ben 19 vole rispetto alla Basilicata.

Altra questione sollevata nella requisitoria, quella dei debiti fuori bilancio, circa 64 milioni di euro, che andranno riconosciuti secondo le modalità di legge. Una prassi pericolosa, così il Procuratore Regionale definisce i debiti fuori bilancio. Indice puntato anche nei confronti del debito verso l’Imps maturato dalle ex aziende sanitarie locali, 47 milioni che incidono pesantemente sul sistema sanitario. Su questo ultimo versante, la Corte dei Conti evidenzia livelli essenziali di assistenza al di sotto della media e rapporti con i privati che manifestano livelli di criticità in conseguenza degli estra budget e della mancata sottoscrizione dei contratti. Sempre sul tema della Sanità, severo il giudizio della Corte sul piano di rientro in atto dal lontano 2007: non ha arginato il il formarsi di nuovi squilibri nonostante l’ingente molse di finanziamenti.

Unica nota positiva sul versante dei trasporti per l’indizione della gara europea di affidamento del servizio pubblico locale.

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