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venerdì, Aprile 19, 2024

Il ministro della Salute Schillaci a Campobasso: “Commissariamento della sanità non ha funzionato, Decreto Molise ipotesi da prendere in considerazione”

AperturaIl ministro della Salute Schillaci a Campobasso: "Commissariamento della sanità non ha funzionato, Decreto Molise ipotesi da prendere in considerazione"

“Se una regione dopo 13 anni non esce dal commissariamento, nonostante il Piano di rientro, significa che forse il commissariamento non è lo strumento più utile per assicurare i servizi ai cittadini. Siamo operativi su questo e a breve troveremo delle soluzioni”. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, oggi a Campobasso dove ha partecipato all’inaugurazione dell’Anno accademico dell’Università. “La richiesta di un Decreto Molise sul modello della Regione Calabria, per il recupero del deficit – ha proseguito – , va presa in seria considerazione, non solo dal dicastero della Salute, ma anche dal Mef”. “Tuttavia – ha aggiunto – il Decreto da solo non sarebbe sufficiente senza una strategia di più ampio respiro che consenta al Molise, una volta azzerato il debito, di non generarlo di nuovo. Va creato, cioè, un nuovo modello che possa consentire il mantenimento del pareggio. A questo scopo potrebbe essere utile costituire un tavolo di coordinamento che coinvolga tutte le istituzioni, penso in particolar modo all’Università, che ha tutte le competenze necessarie per avere un ruolo determinante nella predisposizione di un Piano di gestione che fornisca le necessarie garanzie, sia al ministero della Salute che al Mef”.

Per Schillaci “bisogna tener presente delle peculiarità delle varie regioni, spesso si dice che il nostro Sistema sanitario nazionale ha 21 Sistemi sanitari nazionali. Bisogna far sì che tutti i cittadini, indipendentemente da dove sono nati o risiedono, e indipendentemente dal loro reddito, abbiano le stesse opportunità di cura”.

A margine della sua visita in Molise il ministro ha parlato anche del covid annunciano novità a breve: “Stiamo lavorando per fa sì che gli asintomatici possano dopo cinque giorni rientrare nelle loro attività. Su questo, a breve, presenteremo un disegno di legge”.

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